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Il Messaggero Veneto 13-05-2002

«Quote regionali per gli immigrati»

Venier Romano sollecita Maroni. Della Maria: servono stagionali

TRIESTE - Le imprese del nord est hanno bisogno di lavoratori extracomunitari, e in assenza di decisioni governative sulla ripartizione delle cosiddette quote, l'assessore regionale Giorgio Venier Romano chiederà alla giunta, nella seduta di mercoledì prossimo, di tornare alla carica con Roma e di sottoscrivere un protocollo d'intesa con i ministeri interessati e uscire dalle secche dell'indeterminatezza.

Il problema della mancanza di manodopera che affligge tutto il comparto industriale ma pure quello agricolo e alberghiero, nel vicino Veneto è ugualmente a un punto morto ed è per questo che la giunta Galan ha di recente stipulato un protocollo d'intesa con il governo per venire a capo della vicenda, che oltre agli effetti più palesi sulla contesa politica in merito all'immigrazione degli extracomunitari delle aree povere del mondo, ne ha di molto concreti anche se forse meno eclatanti per l'opinione pubblica. Il mancato arrivo di extracomunitari in regola per poter assumere un impiego, fa aumentare il rischio oltre dell'abusivismo e dell'incremento degli infortuni, della delocalizzazione di alcune lavorazioni, fermo restando l'assunto che quelle più pesanti e con meno gratificazioni sociali non sono più tra gli obiettivi degli italiani. Compresi quelli delle regioni del sud meno industrializzate e con una forte percentuale di disoccupazione, prova ne sia il fallimento del tentativo di attirare in Friuli operai dal mezzogiorno offrendo anche un'abitazione.

L'assessore Giorgio Venier Romano è quindi consapevole che la battaglia per la regionalizzazione delle quote di immigrati vada iniziata con coraggio nei confronti del governo che sul fronte della devoluzione dei poteri evidentemente non è ancora pronto. Il tema, come conferma Venier, è estremamente delicato, coinvolgendo infatti una pluralità di soggetti e i ministeri chiave del gabinetto Berlusconi, Interni, Welfare, Esteri ma dopo la presa di posizione del Veneto, sarà forse possibile rilanciare la richiesta che la giunta Tondo aveva già indirizzato al governo nell'immediatezza del suo insediamento lo scorso anno. D'altronde la regionalizzazione delle quote è uno dei leit motiv delle relazioni periodiche sullo stato dell'economia da parte delle associazioni di categoria imprenditoriali anche in Fvg, dove le tute blu non parlano soltanto in friulano, provare per credere con una visita nel triangolo della sedia, uno dei luoghi del miracolo nostrano.

Ancora sotto sequestro a Udine, nella sede dell'agenzia regionale del lavoro, numerose pratiche per l'assunzione dei lavoratori stagionali assegnati al Friuli. A Lignano intanto, il presidente della Federazione degli albergatori, Bruno Della Maria, ha già bussato alle porte del ministro del Welfare Roberto Maroni. "Gli abbiamo scritto il 22 aprile, attacca il presidente, perché il ministro vuole che gli immigrati comincino a lavorare immediatamente dopo aver varcato le frontiere, ma questo non è possibile, perché bisogna rispettare i tempi delle procedure per il rilascio del permesso di soggiorno". Federalbergatori del Friuli Venezia Giulia, sostiene Della Maria, sta lavorando indefessamente, perché i camerieri extracomunitari sono indispensabili all'avvio e al buon esito della stagione balneare, a Lignano. "Per questo siamo andati pure dal Questore di Udine", rivela il leader degli albergatori da qualche tempo presidente del consorzio per la promozione della spiaggia più frequentata della regione."

Gli abbiamo chiesto, spiega Della Maria, un aiuto concreto, nei limiti del possibile e delle sue competenze", una sorta di corsia preferenziale per portare a buon fine le pratiche per il permesso del soggiorno degli stagionali che avevano già completato l'iter previsto dall'agenzia regionale del lavoro e che quindi non sono vincolati all'inchiesta giudiziaria aperta su presunte irregolarità. So che alcune aziende, aggiunge il presidente Della Maria, si sono rivolti ai loro legali per chiedere il dissequestro delle pratiche relative a persone di cui hanno chiesto l'assunzione. La vicenda è quindi parecchio ingarbugliata e sebbene a Lignano di stagionali, come precisa Federalbergatori, non ne siono arrivati, c'è fiducia che, con l'impegno assicurato dal presidente della giunta Renzo Tondo e dell'assessore Giorgio Venier Romano, si arrivi alla soluzione dei problemi, e prima della fine della stagione balneare 2002.

Maria Rita Branca