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Il Messaggero Veneto 17-03-2002

Girotondo per cinquecento. Faccia a faccia polemico con i radicali.

Manifestazione attorno al palazzo di giustizia contro il governo

Molti gli esponenti del centro-sinistra.

Alla fine ce l'hanno fatta. Nelle previsioni della vigilia, il comitato "la legge è uguale per tutti" temeva di non riuscire a raggiungere il numero di persone necessarie a "circondare" il tribunale di Pordenone per manifestare la solidarietà ai magistrati contro la politica del Governo Berlusconi sulla giustizia. In realtà, nel tardo pomeriggio di ieri, sono stati cinquecento i manifestanti che, da piazza Cavour, hanno costituito un lungo corteo che, attorno a Palazzo di Giustizia, ha dato vita ad un variopinto girotondo, davanti agli occhi stupiti dei passanti, ma anche incoraggiato dagli applausi di qualche pordenonese affacciatosi dalla finestra.

Un corteo formato da esponenti del centro-sinistra insieme alla gente comune, con tanto di cartelli affissi al collo, che ha voluto testimoniare il disappunto per leggi, come quella sulle rogatorie internazionali, che, a loro giudizio, depotenziano l'azione svolta dai giudici di Mani Pulite. E lo slogan più usato è stato, per l'appunto, quello di Francesco Saverio Borrelli all'inaugurazione dell'anno giudiziario: «Resistere, resistere, resistere».

Un motto contestato da un gruppo di radicali, capitanati da Stefano Santarossa, che, proprio davanti all'ingresso del tribunale, hanno manifestato contro il finanziamento pubblico dei partiti e le carriere dei magistrati. Qualche attimo di tensione si è registrato quando un esponente dei radicali e un componente del corteo hanno avuto un alterco verbale, ma poi il clima si è stemperato, tanto che il girotondo è stato quasi festoso, con anche i radicali circondati dai partecipanti.

Tra questi una folta componente diessina, dall'onorevole Antonio Di Bisceglie a Lodovico Sonego, fino a Fabrizio Venier e a molti consiglieri comunali e circoscrizionali, ma anche esponenti della Margherita (Anna Pagliaro in primis), l'assessore Giovanni Zanolin e rappresentanti de "Il Fiume" (Romor, Panegos e Scaini). Tra i manifestanti, nell'ambito della società civile, pure il presidente di Cinemazero, Piero Colussi.

Ste.Pol.