Il Piccolo 05-04-2002
La ventilata privatizzazione dei «gioielli» della Regione trova immediato riscontro: per prima si fa avanti la Cassa di risparmio di Udine e Pordenone
Appiotti prudente: «L'eventuale ingresso nella spa autostradale verrà valutato a livello di holding»
«Per acquisire le quote del Tesoro, invece, dovrà esserci un accordo paritario tra i vari istituti coinvolti». Favorevole l'assessore alle Finanze Arduini
UDINE - Piena disponibilità all'acquisizione delle quote di Mediocredito che saranno cedute dal Tesoro. Sperando in una trattativa diretta e in un'equa spartizione tra i grandi gruppi bancari della regione. Interesse anche per aderire al ventilato aumento di capitale di Autovie Venete che venisse deciso dall'azionista di maggioranza della concessionaria, la Regione. La conferma della volontà della Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone (e di conseguenza del gruppo Cardine) a partecipare alla corsa alla privatizzazione dei «gioielli» della Regione Friuli Venezia Giulia è arrivata ieri a Udine dal presidente dell'istituto, Carlo Appiotti, in occasione della presentazione dei risultati di bilancio dell'esercizio Crup 2001.
«Il 34% di quote che il Tesoro intende dismettere, circa 40 milioni di euro, ci interessa - ha precisato Appiotti, riferendosi alla parte "bancaria" del quadro -, perché siamo consapevoli che la funzione strategica di Mediocredito potrà restare tale solo se la finanziaria continuerà a essere uno strumento di intervento regionale».
La Crup parteciperebbe all'operazione Mediocredito (tra l'altro l'istituto presenterà oggi a Udine il proprio bilancio) assieme al polo delle banche locali, costituito anche dalla Cassa di Risparmio di Gorizia, dalla Banca Popolare di Cividale e dalla Federazione delle banche di credito cooperativo. Prima, però, chiede garanzie: «La Regione - ha affermato Appiotti - è chiamata a fare un patto con i tre grandi gruppi bancari presenti in regione, quindi anche con Intesa e Unicredito, già d'accordo tra loro nel dividersi la quota in questione per avere uguali partecipazioni». Due richieste: quella di un Mediocredito legato ancora alla Regione; e quella di quote identiche, strettamente connesse e necessarie «a evitare il rischio - ha proseguito Appiotti - che un Mediocredito eventualmente caduto nell'orbita esclusiva di un unico polo bancario privato perda la sua funzione e diventi di conseguenza una banca come tutte, in concorrenza con le altre».
Il presidente della Crup ritiene che i titoli di coda della vicenda possano essere quelli attesi: «Si sente parlare di trattative europee - ha aggiunto -, ma credo che la dichiarazione di disponibilità già formalizzata da una cordata locale che comprende anche imprenditori privati, per una parte guidati dalle Assindustrie di Udine e Pordenone, possa alla fine avere successo, nell'interesse generale». Ottimismo che trova un puntello nelle parole dell'assessore regionale alle Finanze, Pietro Arduini: «È nostra volontà - precisa l'assessore - far entrare nell'operazione tutte le associazioni di categoria, oltre che le Camere di commercio. Il presidente Appiotti ha fatto bene a ribadire la richiesta delle quote paritarie, ma tutto fa parte di un accordo già esistente tra i gruppi e la Regione procederà come stabilito».
Sollecitato anche sulla partecipazione della Crup al capitale di Autovie Venete, Appiotti ha infine sottolineato che questo, invece, è un discorso di gruppo. «Per Mediocredito la decisione dipende solo da noi - ha spiegato -, al contrario, quella di Autovie Venete è un'eventualità interessante, cui il gruppo Cardine, già coinvolto nella società consortile che realizzerà il passante di Mestre, sta ovviamente soppesando, ma l'opportunità di una nostra partecipazione dovrà essere valutata dalla holding, non solo da noi».
Marco Ballico