GRANDE SATYAGRAHA del 5 e 6 febbraio 2006


Care compagne e cari compagni,

aderisco all'iniziativa nonviolenta di digiuno, al GRANDE SATYAGRAHA del 5 e 6 febbraio 2006 per la legalità lanciata da Marco Pannella, perchè ritengo che il tema del rispetto della legge, la parità di condizioni nelle campagne elettorali, l'illegalità del "Caso Italia" in genere (informazione, giustizia, referendum, corte costituzionale) non siano un problema, ma il problema da affrontare e risolvere.

Marco Pannella ha il merito di puntare i riflettori, di indicare agli elettori non i falsi problemi che regolarmente vengono sfornati dal sistema partitocratico, ma di riportare il dibattito politico sempre sul rispetto delle regole, senza delle quali il confronto politico è illusorio ed inutile. Non il fine che giustifica i mezzi, ma i mezzi che prefigurano i fini.

Marco Gentili

Trieste 05 febbraio 2006



Dalla lettera di Marco Pannella a Silvio Berlusconi

Caro Presidente, caro Silvio,

torno ancora a sollecitare il tuo intervento per correggere quello che voglio attribuire ad un errore del Governo, comprensibile nelle frenetiche giornate che vive, a cominciare dalle tue.

Interpella giuristi di qualsiasi famiglia e corrente, tutti ti diranno che l'imposizione alla Rosa nel Pugno ­ con un formalistico pretesto ­ di un declassamento e di un diverso regime elettorale rispetto a quello riservato ai partiti che occorre sempre più definire come "ufficiali", è non rispondente allo spirito della Costituzione, di trattati internazionali, e anche di pura e semplice equità e ragionevolezza. Certo, avvocatescamente si possono trovare a iosa argomentazioni diverse o, perfino, contrarie. Ma che nella campagna pre-elettorale e sostanzialmente elettorale che divampa, si costringa di fatto a costituire, presentare e rendere pubbliche le proprie liste con almeno quattro settimane di anticipo, rispetto a quelle delle liste concorrenti, costituisce una patente diseguaglianza e una difformità dai precetti democratici, oltre che costituzionali nel nostro paese.

E' vero che tu ormai da dieci anni sostieni ufficialmente che la parità di condizioni nelle prove elettorali debba invece cedere il passo ad un altro principio: a grossi partiti grossi spazi e mezzi di comunicazione e di propaganda, agli altri, come ad esempio Forza Italia nel 1994, spazi e mezzi "proporzionali". Ma qui si va oltre.

Il testo che ti chiedo urgentemente, in queste ore residue, di correggere, vive poi in un contesto nel quale l'oligarchia partitocratica che governa da almeno trent'anni il nostro paese, con Raiset in primo luogo, progressivamente sta azzerando, quasi come negli anni '30, la vita, diritti e doveri delle minoranze laiche, liberali, socialiste e radicali. Certo anche di noi tu potresti dire quel che hai detto sugli anni '30: in effetti anche noi siamo posti in vacanze tutelate come quelli di allora. E, in questi casi, in genere, maggioranze e opposizioni ufficiali finiscono per concorrere a quei risultati in base ad un dna che ­ ahinoi ­ si rivela sempre più comune e operante.

Vedi, caro Silvio, accade in modo clamoroso e disgustoso a proposito di Adriano Sofri. Con analogie formali indubbie con gli anni del generoso Mussolini e dei vigliacchi che attorno a lui si aggregavano e crescevano.

In modo formalmente diverso accade con le mie compagne e compagni radicali e socialisti, della grande tradizione dei Loris Fortuna, dei Tony Blair e dei Josè Luis Zapatero e, consentimi, dei vacanzieri Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, Eugenio Colorni, Piero Gobetti, Nello e Carlo Rosselli, Gaetano Salvemini, Luigi Sturzo, Romolo Murri, Ernesto Bonaiuti e qualche migliaio, allora come oggi, di sconosciuti.

ATTENDO CON VERA FIDUCIA CHE TU SAPPIA SCEGLIERE DENTRO DI TE, COME PERSONA E COME PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, DI ASCOLTARE LA VOCE INTERIORE CHE ­ TI CONOSCO ­ ESISTE E FORSE PERSISTE, E DICE LE STESSE MIE COSE.

FALLO. STABILISCI CHE ALLA FORZA POLITICA-ELETTORALE CHE HANNO COSTITUITO ESPONENTI ATTUALI DEL PIU' ANTICO PARTITO DELLA REPUBBLICA E QUELLI DEL PIU' ANTICO PARTITO, CON QUELLO REPUBBLICANO, DELLA STORIA ITALIANA, NON E' LEGITTIMO CHIEDERE "DOCUMENTI DI APPOGGIO" CHE ANCHE LA DOTTRINA DEMOCRATICA RICONOSCE COME UTILI E OPPORTUNI PER GARANTIRE CHE ELEZIONI DEMOCRATICHE NON VENGANO INQUINATE E FALSATE DA PRESENZE ESTEMPORANEE, NON RADICATE NELLA STORIA E NEL TERRITORIO NAZIONALI, CHE POSSANO RIVELARSI NON MERITEVOLI DI PARTECIPARVI SENZA UN SUPPLEMENTO DI PROVE SULLA LORO IDENTITA'. ABBIAMO RACCOLTO IN QUESTO TRENTENNIO OLTRE CINQUANTA MILIONI DI FIRME DI ELETTORI ITALIANI, CON I 90 REFERENDUM CHE ABBIAMO RICHIESTO. ABBIAMO OTTENUTO LA PARTECIPAZIONE AL VOTO DI CIRCA UN MILIARDO E CENTOMILA ELETTORI. ANCORA QUEST'ANNO SI SONO TENUTI QUATTRO REFERENDUM CHE ABBIAMO CONCORSO FORTEMENTE AD OTTENERE, MENTRE UN QUINTO E' SCOMPARSO PER I SOLITI FURTI ISTITUZIONALI SVOLTI CON POCA DESTREZZA SOTTO LO SGUARDO DELLA PUBBLICA FEDE. SAPEVO E DICHIARAVO CHE TU PER VINCERE LE PROSSIME ELEZIONI SARESTI STATO CAPACE DI TUTTO, MA DAVVERO PROPRIO DI TUTTO, NELLO SCONTRO COL NOSTRO ESERCITO, DAVVERO DI BUONI A NIENTE. LO STAI DIMOSTRANDO, PURTROPPO.

TENTO DI GUARDARTI NEGLI OCCHI (COME TI ACCADE, ALMENO A SENTIRVI, CON IL SOLO UMBERTO BOSSI!) E TI CHIEDO: SBAGLIO APPLICANDO ANCHE A TE QUEL CHE LA NONVIOLENZA MI IMPONE, IL RIVOLGERMI CON FIDUCIA E ANCHE CON AMORE CIVICO PERCHE' PREVALGA IN TE IL RIFLESSO DI SAGGEZZA E DI RISPETTO DELLA LEGGE, DEL LIBRO CHE VIVE IN TUTTI NOI, ANCHE NEL PALAZZO DEL POTERE CHE COSI' SPESSO RENDE FOLLI?

MA LA SITUAZIONE, PER FINIRE, E' QUESTA. NON TI MOSTRIAMO I NOSTRI MUSCOLI, NON MINACCIAMO MA ANZI, PRATICAMENTE E SIMBOLICAMENTE, GUARDACI, GUARDAMI: RINUNCIO ORA DOPO ORA A QUALCOSA DI ME PERCHE' SI TRASFERISCA IN TE PER RAFFORZARE LA TENTAZIONE DI CORREGGERE QUEL CHE TU SAI PERFETTAMENTE ESSERE UN ERRORE, INIQUO E COSTOSO PER LE ISTITUZIONI, PER LA SOCIETA', PER TE, PER ME.

AUGURI, CREDIMI, TUO,

Marco Pannella

24 gennaio 2006