Il Piccolo 26-03-2002
Il presidente Tondo replica alle critiche
GORIZIA - La Regione sta sondando la possibilità di realizzare una «società mista finanziaria» con la vicina Slovenia. Per favorire al massimo lo sviluppo economico comune in vista dell'abbattimento del confine. A svelare le carte è Renzo Tondo, presente ieri mattina a Gorizia al convegno sulla zona franca transfrontaliera. Il presidente della Regione ha sgombrato il campo da ogni equivoco, rigettando qualsiasi accusa di euroscetticismo da parte delle amministrazioni di Centrodestra.
«Altro che tiepidezza - ha detto Tondo - stiamo lavorando per far sì che le nuove nazioni che si aggregheranno all'Europa siano un valore aggiunto e non un peso. La Regione sta facendo moltissimo su questo versante per 'pilotare' quella che sarà, a tutti gli effetti, una rivoluzione: l'idea di una società mista finanziaria va in questa direzione». Altro tema-chiave lo sviluppo infrastrutturale, cui ha dedicato importanti riflessioni Manlio Contento, sottosegretario al ministero dell'Economia e Finanze. E il suo pensiero è andato alla vicenda-Corridoio 5. «Viviamo in una regione circondata dai valichi. È evidente che non possiamo accettare decisioni di altri Paesi che, cercando di spostare altrove i traffici delle merci, strozzano la nostra economia. L'Unione europea non può venire meno a quell'impegno sul Corridoio 5».
Il sottosegretario ha, quindi, insistito sull'importanza di giungere, al più presto, alla creazione di una zona franca transfrontaliera. E in questo senso ha anticipato che la rinuncia del centro off-shore di Trieste potrebbe essere utilizzato come «moneta di scambio» per la realizzazione di questo progetto. «Le zone franche - ha sottolineato con forza Contento - sono veri e propri centri propulsori, dei magneti per favorire scambi commerciali il cui volume va sempre più crescendo». Contento si è, quindi, impegnato a portare il progetto di sviluppo dell' autoporto di Gorizia sui tavoli di un confronto ministeriale, al quale sarà invitato anche Renzo Tondo.
Francesco Fain