| Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Forum FVG | Posta | Link |


Il Piccolo 02-12-2001

Mentre si abbassa il sipario sul convegno «Atmosfere in nero» che alla fine si è svolto senza la presenza di «SS» e senza avalli istituzionali

Il 15 dicembre gli euro-nazisti caleranno in città

Frecciata ieri da parte di Giano Accame all'indirizzo di Claudio Magris: «Ha fatto solo una sceneggiata»

Il consigliere regionale Zvech: «No al contributo per la manifestazione»

E alla fine, il convegno «Atmosfere in nero» sui rapporti tra letteratura francese e fascismo tra le due guerre, organizzato dall'associazione Novecento è andato in porto ugualmente. Ma senza alcun avallo istituzionale. E senza, per l'appunto, la partecipazione del personaggio la cui prevista presenza aveva scatenato le immediate veementi reazioni del panorama politico locale - il volontario della brigata Charlemagne Christian de la Maziere - bloccato in patria (questa la motivazione) da una malattia).

Salvo poi registrare la presenza in sala di personaggi pubblici di una certa valenza politica, che però precisano di assistere a titolo personale. Ma mentre, calato il sipario sul convegno, le polemiche sull'iniziativa vanno momentaneamente smorzandosi, altre nubi si addensano all'orizzonte: è infatti in preparazione a Trieste un raduno dei movimenti dell'estrema destra europea, previsto per il prossimo 15 dicembre. Dal responsabile triestino di Forza Nuova Fabrizio Bellani nessuna conferma sulla data dell'euro-raduno, ma a giorni l'evento dovrebbe essere annunciato ufficialmente. Anche in passato si era a lungo ipotizzato un euro-raduno della destra estrema a Trieste, poi non verificatosi. Ma se stavolta l'iniziativa andrà in porto, nel capoluogo giuliano potrebbero calare tra un paio di settimane alcune centinaia di militanti e attivisti provenienti da Germania, Austria, Spagna, Olanda, Gran Bretagna e Paesi scandinavi. Ma non basta: tornando al convegno appena conclusosi, altre nubi si addensano anche su questo evento. Prende infatti corpo la proposta avanzata dal consigliere regionale Bruno Zvech, di sospensione del sostegno della Regione all'associazione Novecento: «Nulla di cattiverioso - spiega Zvech - semplicemente le finalità per le quali la Regione finanzia associazioni di cultura o presunte tali non possono essere queste. La settimana entrante chiederemo che il contributo venga sospeso».

Zvech lancia poi l'idea che lo stesso ente chieda all'associazione i danni per lesa immagine: «Tutti i miei colleghi in Regione dicono che nessuno immaginava che ai finanziamenti vi fosse questo tipo di riscontro». Ma se la levata di scudi nei confronti del convegno aveva suggerito il dietro-front sul patrocinio da parte di Comune e Provincia, ciò non ha comunque impedito la presenza di un esponente politico tra il pubblico che riempiva la sala Oceania della Marittima. Nella circostanza il capogruppo di Alleanza nazionale in Consiglio comunale, Alessia Rosolen. «Nessun problema a presenziare - spiega l'esponente di An - , considerata la presenza di personaggi del calibro di Cabona e Accame, sono venuta ad ascoltarli. Tutto qui».

E proprio dal secondo di questi due relatori, in margine ai lavori, una frecciata polemica all'indirizzo di Claudio Magris. Oggetto della stoccata del saggista ed economista, la richiesta dello scrittore triestino di togliere il proprio ritratto dalle pareti del San Marco fino al momento in cui il gestore Franco Filippi non aveva chiarito la propria posizione nei confronti della manifestazione. «Quelle sollevate da Magris sono polemiche fuori luogo - afferma Giano Accame - e mi dispiace che uno scrittore che seguo con interesse abbia dato vita a quella «sceneggiata», degna di un teatrino napoletano. Ma evidentemente c'è il rischio, a volte, quando ci si sente troppo importanti, di finire per fare la figura del trombone». Saltate dunque le presenze istituzionali, non è comunque mancata, in apertura dei lavori, la replica alle polemiche di questi giorni da parte del portavoce dell'associazione Angelo Lippi, che ha sottolineato come si sia voluto fare «un convegno di ripensamento e non un raduno di SS come l'hanno voluto trasformare».

Giorgio Coslovich