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Il Messaggero Veneto 13-12-2001

Rispetto alla media Ue. La denuncia di Faleschini (Uapi)

«L'energia costa il 40% in più»

UDINE - «L'Authority per l'energia, in quanto organo indipendente, è importante e utile per il suo ruolo di garante soprattutto nei confronti delle piccole imprese che, essendo clienti vincolati del mercato elettrico, necessitano di maggiore tutela e attenzione». Lo ha sottolineato il presidente dell'Unione artigiani e piccole imprese-Confartigianato di Udine, Carlo Faleschini, nel riferire che Confartigianato ha partecipato, con il vice presidente Ernesto Testa, all'audizione in materia davanti alla commissione Attività Produttive della Camera presieduta da Bruno Tabacci. «Confartigianato - spiega Faleschini - si è detta "preoccupata" per le dichiarazioni del ministro della funzione pubblica, Frattini, circa il riassetto dell'autorità di controllo». «I ritardi nella liberalizzazione del mercato elettrico - ha aggiunto - rischiano di "spegnere" le piccole imprese che pagano l'energia il 30% in più rispetto alle grandi industrie e il 40% in più rispetto alla media degli altri Paesi Ue.

Per ridurre le tariffe delle aziende, ma anche delle famiglie, Governo e Parlamento devono assumere precisi impegni e responsabilità nella gestione della politica energetica del Paese». A questo proposito, Confartigianato ha sollecitato rapidi interventi per completare la vendita dell'ultima delle tre "Genco" (due sono già state aggiudicate); per abbassare gradualmente, ma da subito, la soglia d'accesso al mercato libero dell'elettricità; per diversificare le fonti di produzione dell'energia incentivando l'utilizzo delle fonti rinnovabili; per abbattere il peso degli "oneri di sistema" nella bolletta dei piccoli consumatori; per attuare entro il 31 dicembre 2001 il decreto sblocca-centrali.

«La soglia d'accesso al mercato libero dell'energia - ha sottolineato Faleschini - dovrebbe scendere da 700 mila kWh di consumo annuo da subito, a 400 mila kWh/anno immediatamente dopo la cessione di Eurogen (la terza Genco), a 100 mila kWh/anno subito dopo la cessione di Interpower (la seconda Genco) e comunque entro il 31 marzo 2002. Inoltre, con un'ulteriore abbassamento a 30 mila kWh (il consumo annuo medio dell'artigianato di produzione italiano) entro l'autunno del 2002, si potrebbe portare sul mercato libero addirittura l'80% della domanda totale di elettricità. In questo modo, l'Italia potrebbe allinearsi con l'obiettivo della Commissione Ue di eliminare la soglia di accesso al mercato libero dell'energia per gli utenti non domestici già a partire dal 1º gennaio 2003».