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Il Piccolo 18-09-2001

Replica sferzante al successore Dipiazza: «Bilancio senza soldi? Peccato l'abbia avallato il governo Berlusconi»

Illy: «Io presidente? Solo con l'elezione diretta»

Bacchettate al centrodestra: «Rinunciare a Tondo sarebbe un errore». Agli «scontenti» propone un'alleanza

TRIESTE - Allora, onorevole Illy, le solite voci la vogliono molto attivo sul fronte regionale, in chiave possibile candidato alla presidenza nelle elezioni del 2003...

Al momento sono voci, appunto, e non potrebbe essere diversamente. La Regione, infatti, non ha ancora saputo darsi una legge elettorale, e naviga in mezzo alle contraddizioni: presidenzialisti che diventano "indicazionalisti", maggioritari che diventano proporzionalisti, con un percento di ipocrisia e incongruenza salito ai massimi livelli.

Vero è, però, che il suo nome ricorre ciclicamente, anche in ambienti insospettabili. Evitiamo, da subito, gli equivoci «elettorali»: dipendesse da me eliminerei anche lo scorporo e la quota proporzionale... Se nella nuova legge non ci sarà l'elezione diretta del presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia non sarò disponibile a nessun tipo di offerta. Che, per essere ancora più chiaro, nessuno ha mai formalizzato nei miei confronti. E comunque...

Comunque?

Credo di poter interpretare la richiesta che arriva dalla base, dai cittadini. Ed è una richiesta che parla del rafforzamento del sistema bipolare, dell'elezione diretta del presidente, di una governabilità migliore della Regione. Tutte cose che ritengo la bozza in discussione non contempli. Per questo mi impegnerò in prima battuta a far sì che i residenti del Friuli-Venezia Giulia possano diventare cittadini di serie A, indicando per la presidenza chi ritengono più adatto.

Cosa pensa dell'attuale presidente Renzo Tondo, a proposito?

Lo stimo, e il centrodestra sbaglia se non intende ricandidarlo, anche se Antonione, per usare una metafora, navigava meglio in mari agitati. Errori come quelli che stanno facendo su Giancarlo Elia Valori (presidente delle Autovie Venete ndr), per non parlare del balletto delle Apt, lui non li avrebbe mai fatti né subìti.

Secondo molti l'identikit del papabile di un ipotetico centrosinistra ha il suo volto.

E' un discorso prematuro, finchè la legge non sarà definita nei dettagli.

Si parla, ad ogni modo, di un'ampia trasversalità, che andrebbe dai leghisti insoddisfatti a parte del Ccd, per arrivare a Sdi e zone limitrofe...

Potrei risolvere tutto con una battuta, e dire che ho più stima dei nemici che dei traditori, ma la vicenda è più complessa...

In che senso?

A mio avviso chi non si riconosce più in certi partiti e movimenti farebbe meglio a effettuare una scelta di campo precisa. Allora sì che si potrebbe parlare di un'ipotesi nuova di centro-centrosinistra.

Ma quale sarebbe il ruolo della Margherita, che grazie al suo «effetto» è lievitata in maniera sostanziale, nel Friuli-Venezia Giulia?

Sarebbe appunto il centro del centrosinistra, e dovrebbe essere affiancata da un altro soggetto in grado di raccogliere consensi anche nel centrodestra. In quell'area, del resto, gli scontenti sembrano non mancare.

Cosa sarebbe in grado di offrire a questi «indecisi»?

Un progetto di Regione federale, in grado di trasferire tutte le funzioni amministrative e contabili a Comuni e Province.

Una sorta di «land» tedesco?

Sì, il paragone mi sembra calzante.

Ma a chi, nonostante tutto, continua a ricercare anche in regione il Grande Centro cosa replica?

La stessa cosa che ho detto personalmente a Sergio D'Antoni: è un errore, come del resto hanno dimostrato ampiamente le recenti elezioni politiche. Se anche, ipoteticamente, raccogliesse dei grandi consensi, impedirebbe nei fatti qualsiasi forma di alternanza.

Cosa intende dire?

I due estremi politici, per dire, non avrebbero voce in capitolo, sarebbe un ritorno alla Dc, con pregi e difetti.

Torniamo a Trieste. Qualcuno l'ha data come ancora sotto choc dopo la batosta del suo candidato alle «comunali»...

Incominciamo, allora, col dire che non ho visto questa grande vittoria. Ma come, un centrodestra che di solito si attestava sul 66-67 per cento dei voti ha preso il 53 per cento ed è impazzito di gioia?!? Per il resto, rispetto la volontà della maggioranza dei triestini e non intendo replicare. I commenti di chi perde sono sempre un po' patetici.

I nuovi padroni del Comune, però, non si tirano certo indietro, nel criticarla...

D'accordo, ma si è chiesto perchè lo fanno? Dipiazza per lungo tempo, da Muggia, ha tentato di rapportarsi a me, di proporsi indirettamente come il mio naturale successore, di spacciarsi come indipendente, cosa che non penso possa «vendere» neanche a sua madre. Poi...

Poi?

Ha fatto il colpaccio, e adesso il pensiero principale della sua coalizione è quello di sminuire la mia immagine, perchè potrei essere un problema, su scala regionale, nel 2003, e su quella comunale nel 2006.

Vuol dire che intende ricandidarsi a sindaco?

Non ci penso proprio, anche se tecnicamente ne avrei la possibilità. Il discorso, ad ogni modo, è un altro...

Quale?

Dipiazza probabilmente spera che scenda in polemica con lui, ma non ne ho nessuna voglia.

Intanto, però, l'accusa di aver lasciato il Comune senza una lira...

Teoria interessante. Peccato però che sia stato smentito dallo stesso governo Berlusconi. Che, come ha pubblicato il «Sole 24 Ore», ha concesso al Comune di Trieste un ulteriore sconto dello 0.5% sui tassi dei mutui della Cassa depositi e prestiti proprio in virtù della regolarità dei suoi bilanci. Altro che «buchi»!

Andiamo per ordine di... contestazione: partiamo dai parcheggi sotterranei triestini...

Contestano quello sotto piazza Ponterosso? Bene, sa chi lo aveva richiesto a nome dei commercianti triestini? Adalberto Donaggio, che non mi pare fosse di Rifondazione comunista... Anzi, forse era stato anche mio avversario alle «comunali» del '97, forse addirittura per il centrodestra... Dirò di più: anche il trasferimento del mercato agro-alimentare nell'area ex Gaslini era arrivato su progetto dei commercianti, e il Comune non aveva potuto che accoglierlo.

E il «bubbone» dell'Acegas?

Una storia incredibile. C'è chi non sa proprio di cosa sta parlando. Chiedono le dimissioni dell'amministratore delegato? Ma lo sanno che è stato eletto dal consiglio di amministrazione? E, se la risposta è affermativa, che il cda non farebbe altro che riconfermarlo? E ancora: vogliono le dimissioni dell'intero consiglio? Si può fare, e a quel punto avremmo, caso unico in Italia, la convocazione di un'assemblea che dovrebbe rieleggere in blocco il consiglio di amministrazione. Poi qualcuno fa anche finta di stupirsi se le azioni vanno in caduta libera...

E' un po' la storia di Trieste...

Appunto. Nessuno parla più di grandi progetti, ci si limita a bloccare quelli già pronti a partire, facendo del puro autolesionismo, come nel caso della risistemazione delle Rive, che poteva partire domani e invece slitterà di anni. A proposito, c'è anche chi spaccia come suo il piano particolareggiato per le Rive. Peccato sia stato approvato nel '97...

Ma Trieste, da Roma, come la vede? Non troppo tempo fa aveva usato l'immagine di un treno in movimento, difficile da fermare.

Per andare avanti, lo fa ancora. Solo che lo fa per inerzia. E prima o poi si bloccherà. Spero non definitivamente.

Furio Baldassi