Il Gazzettino 06-12-2001
Gentile Direttore,
in seguito alle recenti notizie di cronaca apparse sulla stampa locale, in merito al consumo-spaccio di stupefacenti tra gli studenti del Malignani di Udine, non sono mancate le prese di posizione approssimative e talvolta affrettate.Se qualcuno sperava che un certo buio manicheismo fosse morto, ebbene sappia che si era illuso! Si scopre, infatti, da un comunicato di Azione Giovani, che questa dottrina religiosa - sorda all´evoluzione dei tempi - è rimasta ben viva, si legge nientemeno di "epiche battaglie fra il Bene e il Male" (in barba all´opera di Nietzsche "Al di là del bene e del male" che credevamo già acquisita).
Allora io, imputata di aver manifestato di fronte all´Università di Udine, mi viene da chiedere: Coloro che detengono il monopolio del bene e del male, saprebbero dirmi quale sia la natura di quest´ultimo? Basta scorrere poche righe dell´articolo in questione per averne pieno chiarimento: il male viene identificato testualmente con "l´individualità pura", ovvero una diabolica correlazione.
La realtà tuttavia, è ben diversa, poiché se ci fosse un po´ di più sano individualismo, ci sarebbe anche una certa indipendenza intellettuale. Questa è condizione sufficiente e necessaria per possedere un giudizio critico, senza usare gli schemi desueti e consunti del dogmatismo cattolico. Le persone dotate di coraggio e individualismo - le cose spesso sono legate - sanno discernere fra scienza e mito.
Da una parte la scienza, che pone una netta distinzione fra la marijuana e le droghe pesanti realmente dannose (si consiglia agli amici di Azione Giovani di leggere i trattati delle riviste scientifiche sul tema), dall´altra parte il mito, come tradizione oscurantista e clericale, che incanta e fa annebbiare le percezioni, fino a far perdere di vista la realtà (cfr. Bryan di Nazareth di Monthy Pyton).
Mi sia concessa una domanda: siamo certi che la cannabis sia più dannosa e inebriante del dogmatismo cattolico? Quale fra i due rende più visionari? Per quanto concerne i fatti (nel duplice senso del termine) di droga in Friuli, serve ancora ribadire la posizione dei radicali in merito? La marijuana è una droga leggera o una "non-droga". Se il 98\% degli studenti (i quali pensano che marijuana ed ecstasy siano simili) fossero corrotti dai radicali , saprebbero bene, invece, che l´ecstasy è una droga assolutamente deleteria, al contrario della marijuana; saprebbero anche che i radicali non esortano all´uso delle droghe, ma sostengono l´uso libero e terapeutico della marijuana; che i radicali non sono a favore dell´uso di alcuno stupefacente e che c´è una differenza abissale fra il sostenere la legalizzazione delle droghe leggere e il propagandare l´uso di quelle pesanti; che neppure i radicali sono per la morte, ma per una vita consapevole; che i radicali non fumano spinelli nelle piazze (anche se dopo la lettura di certi comunicati asfittici e oppressivi sì potrebbero essere tentati!).
È possibile che chi difende l´uso terapeutico della marijuana finisca immancabilmente col passare per "cannato"? Allora solo su un punto posso dare ragione ad Azione Giovani: è vero che questa generazione è piena di mele marce, ma nel senso di persone prive di sottigliezza critica. Per concludere, non nutro alcun dubbio sul fatto che Monsignor Brollo sarà del tutto soddisfatto dei ragazzi di Azione Giovani, così come ogni buon pastore lo è del suo mite e devoto "gregge".
Arianna Nadalutti
Radicali Italiani Udine