Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Link | Novità | Rassegna stampa | Comunicati stampa



Il Messaggero Veneto 04-04-2002

La Destra propone una mediazione dopo l'attacco del Carroccio al piano regionale per il commercio

Patto tra grande e piccola distribuzione

Ritossa: spazio alle società di scopo per una transizione morbida. Si studia una moratoria

TRIESTE - Al niet leghista alla grande e grandissima distribuzione, annunciato per bocca del segretario Beppino Zoppolato, An contropropone le "società di scopo", accordi tra i pesci grossi che intendono sbarcare in Friuli-Venezia Giulia e il plancton del tessuto commerciale locale già esistente. Un modo per far sopravvivere i dettaglianti, o almeno creare una transizione morbida. Il nodo dei due regolamenti che l'assessore Sergio Dressi ha inviato all'esame di forze politiche e categorie è infatti delicato. Da un lato infatti la concorrenza sta nel cuore del liberismo, dall'altro c'è un voto amministrativo tra un mese e mezzo, e l'orientamento dei commercianti può contare qualcosa. Il tema è caldo a Gorizia (dove si rinnova il Comune e dove i negozianti temono il centro di Villesse) come ne Pordenonese (dove sono in progetto cinque centri).

C'è da scommettere che nell'incontro di maggioranza di lunedì 8 aprile gli emendamenti leghisti e l'argomento in genere, saranno oggetto di discussioni politiche. Con un confronto tra la Lega e gli alleati, tra i quali An sembra assumere posizioni più caute di Forza Italia e Cpr. "Zoppolato è stato chiaro e onesto sulle sue posizioni, sa che per quanto riguarda gli impegni già assunti non è possibile tornare indietro, ma che si può riflettere sul futuro, cosa che siamo disponibilissimi a fare", nota Aldo Ariis, capogruppo azzurro.

"Però freni al libero mercato mi sembrano impensabili: la direzione è segnata, basta guardare all'America, dove la gran parte del commercio è in mano alla grande distribuzione, mentre gli esercizi di dimensioni minori hanno fatto scelte di nicchia e di qualità" D'accordo anche Isidoro Gottardo, responsabile dei Cpr. "La spinta al cambiamento c'è, e sta nella gente. Anche se esiste un'opposta tendenza, e Zoppolato lo intuisce, cercando di raccogliere il consenso tra coloro che vorrebbero che il mondo si fermasse almeno un po', per non rimettere continuamente in discussione l'ordine stabilito", dice. "Però il Friuli-Venezia Giulia, per dimensioni e posizione, non può pensare di opporsi a un processo che è poi quello su cui si è costruita l'Ue, nel nome della libera concorrenza".

"La Lega fa una mozione degli affetti, ma i consumatori, se non trovano quello che cercano, si spostano. E la nostra regione potrebbe finire col respingere invece di attrarre. Inoltre esistono le direttive europee che ci vedono in ritardo: a carico dell'Italia, per norme inadeguate, ci sono 280 sentenze contro 7 nei confronti dell'Austria", dice ancora Gottardo. "Al bisogno di certezza dei cittadini va data risposta governando il cambiamento. Per cui la proposta della maggioranza comunale superqualificata e del coinvolgimento delle amministrazioni vicine mi sembra condivisibile".

Più attenta e sfumata, come detto, la posizione di An. "La questione è complessa: ci dobbiamo preoccupare tanto dei piccoli commercianti, che ci chiedono insistentemente una moratoria di un paio d'anni, quanto dei cittadini", riflette il capogruppo Adriano Ritossa. "Posto che le strutture distributive oggi sono sovradimensionate, la liberalizzazione commerciale in Slovenia e il suo ingresso nell'Ue ci faranno perdere potere di attrazione. E c'è il rischio che uno scontro a base di dumping tra le multinazionali francesi e tedesche faccia terra bruciata, portando ad un monopolio che non è certo nell'interesse del consumatore.".

"Se con la recente riforma del commercio abbiamo innovato, adeguandoci ad un mercato mobile e dominato dall'aggressività della grande distribuzione, dobbiamo considerare la normativa una cornice, entro la quale occorrono continui piccoli aggiustamenti in tempo reale. Per esempio penso alle "società di scopo", tra i piccoli ed i grandi capaci di contemperare concorrenza e sopravvivenza dei più piccoli", conclude Ritossa. "Insomma, Zoppolato ha i suoi modi e i suoi toni, ma non direi che le sue preoccupazioni siano fuori luogo".

Luciano Santin