Il Messaggero Veneto 01-12-2001
In Veneto un distretto hi-tech
TRIESTE - Per il presidente degli industriali friulani, Andrea Pittini, «non è più il tempo della polverizzazione dei siti produttivi, ma quello della concentrazione, e ciò anche per fare sinergia soprattutto nei servizi quali: approvvigionamento del fabbisogno energetico, della logistica e del sistema dei trasporti». Pittini, che ha parlato a Trieste a un convegno sulle zone industriali organizzato dall'Eine (Enti di Industrializzazione del Nordest) ha anche affermato che «dobbiamo organizzarci per affrontare il prossimo drammatico calo demografico, con le evidente conseguenze che si ripercuoteranno sulle imprese quanto al reperimento della manodopera».
Dal convegno triestino è giunto anche un messaggio lanciato dai relatori circa la non conclusa opera di infrastrutturazione del territorio triveneto e la sempre più pressante esigenza di delocalizzazione, sia verso altre aree del Paese sia all'estero. L'esempio della migrazione delle imprese venete verso la Romania è stato più volte citato, anche se, come ha sottolineato il parlamentare europeo Massimo Carraro, «tale esperienza sembra ormai volgere al termine e già le nostre imprese stanno pensando a marcati nuovi (vedi la Cina) dove insediarsi per produrre in condizioni migliori».«La Regione del Veneto sta preparando tre leggi su distretti industriali, innovazione tecnologica ed energia». ha reso notoi a Trieste l'assessore regionale veneto alle piccole e medie imprese, Marino Finozzi. Il quale ha cosí risposto alle richieste avanzate dal mondo delle imprese e dai Consorzi delle zone industriali del Nord Est. «Il testo della nuova legge per i Distretti Industriali - ha detto Finozzi - sarà pronto entro metà del 2002: un gruppo formato da esperti, rappresentanti dei distretti veneti e delle associazioni di categoria degli industriali e degli artigiani è già al lavoro». «Vogliamo inoltre fare una legge sull'innovazione tecnologica - ha proseguito - che consenta alle imprese di avvicinarsi con sempre maggior coraggio a strutture come i Parchi Scientifici-Tecnologici e le Università».
«La legge sull'energia dovrà inoltre ridurre - ha aggiunto l'assessore regionale - il peso dei costi sulle aziende: in questa direzione abbiamo fatto un primo ma significativo passo con un provvedimento della Giunta che, definendo praticamente tutto il Veneto un macro-distretto industriale, ha allargato a tutte le aziende della regione la possibilità di consorziarsi per accedere al libero mercato della fornitura di energia, ottenendo un abbattimento dei costi della bolletta energetica». Infine, il presidente dell'Enel, Chicco Testa, ha detto di non credere «che si possa arrivare a una crisi energetica derivante dall'eccessiva dipendenza dell'Italia dal petrolio. Ci si dimentica che i Paesi che ci vendono il petrolio dipendono dalle nostre importazioni».