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Il Gazzettino 24-02-2002

TOLMEZZO - L'ordinanza si fonda sulla dichiarazione dello stato d'emergenza: il caso cartiera equiparato a una castastrofe da fronteggiare con mezzi straordinari

Burgo, un dissequestro anti-disoccupazione

Revocando i sigilli agli scarichi dello stabilimento, il gip riconosce la necessità di tutelare l'economia di tutta la Carnia

Tolmezzo - (c.a.) A Roma il caso Burgo è stato equirato a una sorta di catastrofe, a una di quelle calamità naturali che mettono in ginocchio intere province o regioni. La cartiera, infatti, è rientrata in uno di quegli eventi - come si legge nella dichiarazione di stato di emergenza firmata il 14 febbraio - che per la loro intensità ed estensione, vanno fronteggiati con mezzi e poteri straordinari. Ed è sul decreto del presidente del Consiglio che si fonda l'ordinanza di dissequestro emessa dal giudice per le indagini preliminari Mariarosa Persico su richiesta del procuratore capo Enrico Cavalieri, depositata in cancelleria alle 18 di mercoledì scorso, con gli operai che in piazza attendevano da giorni il verdetto sul loro futuro occupazionale.

Con lo stato di emergenza e l'ordinanza con cui il ministro dell'Interno autorizza la deroga ad alcune leggi nominando un commissario per l'assunzione di misure urgenti, l'emergenza ambientale e il sequestro sono passati in secondo piano. La vera emergenza è diventata il «rischio sociale del blocco dell'occupazione, con le sue gravi ripercussioni per l'intera economia della Carnia». Il giudice, pur riconoscendo che un atto politico come la dichiarazione della stato di emergenza possa apparire una strada molto pericolosa per il futuro, ha riconosciuto che l'interesse alla tutela del lavoro e della produzione prevale sulla tutela ambientale.

E l'inquinamento? L'inquinamento resta. Nel suo provvedimento il magistrato non dimentica che l'attività produttiva prosegue come prima. Stesse condizioni, stessi scarichi inquinanti nel Tagliamento. Del resto, soluzioni alternative non ci sono, anche perchè il ciclo produttivo della cellulosa produce quantità enormi di reflui (2000 mc/h) che sono impossibili da stoccare o incanalare diversamente. Il gip ha preso anche in considerazione una riduzione della produzione, in attesa di realizzare un depuratore in grado di far fronte alle esigenze della cartiera, riconoscendo, però, che anche questa soluzione andrebbe a incidere su livello occupazionale. A questo punto il futuro della Burgo è nelle mani del commissario straordinario, Renzo Tondo, che ha due anni di tempo per organizzare il suo ufficio, progettare un impianto che allontani ombre di illegalità sulla cartiera e recuperare le risorse per realizzarlo. Nel frattempo la cartiera andrà avanti contando sui poteri speciali conferiti al commissario, cioè le "deroghe" sugli scarichi.