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Il Messaggero Veneto 30-04-2002

In Friuli solo il 4% di disoccupazione

L'indagine Istat conferma il buono stato dell'economia. Ma siamo il fanalino di coda nel Nord-Est

TRIESTE - In Friuli-Venezia Giulia c'è un tasso di disoccupazione pari al 4% ben inferiore al 9,5% della media nazionale. Ma siamo anche la regione fanalino di coda del Nord-Est sempre in fatto di forza lavoro in cerca di occupazione. È quanto emerge da un'indagine dell'Istat diffusa ieri dall'Ufficio regionale dell'istituto. Le forze di lavoro - I principali dai sull'occupazione sono desunti dall'indagine campionaria trimestrale sulle forze di lavoro che l'Istat svolge avvalendosi del contributo dei Comuni e delle Cciaa). In Friuli-Venezia Giulia il 49 per cento della popolazione appartiene alle forze di lavoro (48.4 per cento di media nazionale).

Il differenziale tre i due sessi va man mano riducendosi: attualmente in Friuli - Venezia giulia appartiene alle forze lavoro il 60.5 per cento degli uomini ed il 39.5 per cento delle donne (rispettivamente 61.5 per cento e 36.4 per cento in Italia). Si conferma, così, un lento marcato incremento della forza lavoro femminile (nel 1999 in Regione era pari al 33.9 per cento). Va inoltre sottolineato che, mentre il dato relativo alla forza lavoro femminile è superiore alla media nazionale, quello relativo hai maschi è inferiore. In valori assoluti, l'aumento delle forze di lavoro in regione nell'ultimo anno è stato di un migliaio di unità. Il saldo attivo deriva da incrementi nelle province di Pordenone, Gorizia e Udine ed un saldo negativo per la sola provincia di Trieste. La ricerca di lavoro - Le persone in cerca di occupazione sono in continuo calo dal '99. Attualmente in Italia il 9.5 per cento delle forze di lavoro cerca un'occupazione (rispetto al 10.6 per cento nel 2000 e all'11.4 per cento nel 1999).

Il Friuli - Venezia Giulia si colloca perfettamente in linea con i livelli medi del nord, con il 4.0 per cento di disoccupati (6.4 per cento tra le donne), ma è il fanalino di coda nel nord est (2.5 per cento in Trentino - Alto Adige, 3.5 per cento in Veneto e 3.8 per cento in Emilia - Romagna). D'altro canto va considerato che rispetto al '99 la percentuale di disoccupati si è ridotta di 1.6 punti percentuali (da 5.6 per cento a 4.0 per cento). Scendendo a livello provinciale, sembra che qualche problema in più si riscontri nella provincia di Trieste (5.3 per cento), anche se rimaniamo decisamente sotto alla media nazionale, mentre a Pordenone si registra il tasso di disoccupazione più basso in Regione (2.7 per cento). Il tasso di disoccupazione si diversifica ovviamente per fasce d'età. In Regione l'11.1 per cento delle forze di lavoro in età compresa fra i 15 e 24 anni è in cerca di occupazione, a fronte del 3.0 per cento di coloro cha hanno un'eta compresa tra 30 e 64 anni. La situazione è comunque molto migliore rispetto ai valori medi nazionali, che indicano nel 28.1 la percentuale di giovani in cerca di lavoro.

Il lavoro interinale - Il numero di avviati con il lavoro interinale è più che raddoppiato dal '99 al 2000 passando da 186.955 a 399.456. In Friuli - Venzia Giulia l'aumento è meno consistente, passando da 7.310 a 10.473 avviati. Anche in questo settore sembrerebbe persistere la differenza tra i sessi: nel Friuli - Venezia Giulia la percentuale di donne sul totale di avviati con il lavoro interinale è passata dal 34.8 per cento del 1999 al 36.8 per cento del 2000. A livello nazionale nel 1999 il lavoro interinale aveva riguardato il 40 per cento delle donne, mentre nel 2000 questa percentuale si è attestata al 38.3 per cento degli avviamenti. le maggiori differenze si riscontrano nel mezzogiorno, dove solo il 25.2 per cento degli avviati è di sesso femminile. Le caratteristiche del lavoro - In Friuli - Venezia Giulia il 64.2 per cento dell'occupazione si concentra nei servizi (rispetto al 63.0 per cento media nazionale), il 32.6 per cento nell'industria ed il 3.2 per cento nell'agricoltura, che, a conferma della terziarizzazione in tutto il Paese, che nel 1999 in Regione gli occupati nei sevizi erano il 61.6 per cento. A livello provinciale Pordenone conferma una forte vocazione industriale (il 44.8 per cento degli occupanti lavora nell'industria, rispetto al 31 per cento medio nazionale), mentre nella provincia di Trieste più dell'80 per cento degli occupati lavora nelle attività dei servizi e solo il 17.6 per cento nell'industria.