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Il Piccolo 28-03-2002

Del pacchetto fanno parte pure le miniere e le risorse geotermiche: un patrimonio di quasi duemila miliardi di lire

La devolution prende forma: il governo cede alla Regione il Frie e le centrali elettriche

TRIESTE - Il Consiglio dei ministri varerà stamane il decreto legislativo con cui verranno trasferite al Friuli Venezia Giulia, in virtù delle norme d'attuazione dello statuto speciale d'autonomia, le funzioni in materia di energia, miniere e risorse geotermiche e di incentivi alle imprese. Con il trasferimento degli incentivi fin qui gestiti dallo Stato, alla Regione passerà in particolare il Frie. È stata l'ultima Finanziaria a prevedere il passaggio dei capitoli statali e dei relativi fondi al bilancio della Regione, comprese appunto le competenze per il Fondo di rotazione, che ora verrà trasferito alle dirette dipendenze della Regione.

Se per tali passaggi alle Regioni ordinarie occorre una legge dello Stato, per una Regione speciale quale il Friuli Venezia Giulia ciò avviene invece attraverso le norme d'attuazione statutarie; queste ultime sono state già predisposte dalla Commissione paritetica Stato-Regione, presieduta dall'onorevole Ferruccio Saro, e trasmesse al governo. Ed ecco l'esecutivo approverà oggi la bozza di decreto, che infine sarà firmata dal Presidente della Repubblica.

Varie decine di miliardi di lire verranno in capo alla Regione con una serie di incentivi ex statali, e con il Frie verrà trasferito, insieme col personale, un patrimonio di mille miliardi di vecchie lire, costituito dal fondo statale per Trieste e Gorizia, cui si aggiungono gli 800 miliardi di lire del fondo regionale per il restante territorio. Della stessa partita fanno parte le centrali elettriche, che la Regione cogestirà con lo Stato, e il Distretto minerario, che verrà sciolto per passare col personale alla Regione.

g.p.