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Il Gazzettino 11-02-2002

OSSERVATORIO NORDEST - Rilevazione dell'Istituto Poster in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

Le nostra grande paura per la criminalità

Alto il numero di chi vede ai primi posti del disagio immigrazione, servizi sociali, sanità e disoccupazione

E' cresciuta, ancora, nel corso dell'ultimo anno, la preoccupazione dei cittadini del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia per la "questione sicurezza". A segnalarlo è il settimanale sondaggio dell'Osservatorio sul Nordest, dal quale emerge come la criminalità comune occupi il primo posto nella lista delle emergenze indicate dall'opinione pubblica. Diminuisce, per contro, la rilevanza attribuita alla qualità dei sevizi sociali e sanitari - che slitta dalla prima alla seconda posizione - e al tema dell'immigrazione, strettamente legato, nella percezione dei cittadini, a quello della criminalità. Il sondaggio evidenzia, quindi, una graduatoria ben definita; che si modifica, tuttavia, in modo rilevante, se si analizzano le istanze emerse nei diversi settori della società, con gli orientamenti politici a determinare gli scostamenti più evidenti.

Lo studio, diretto da Ilvo Diamanti, è stato realizzato dall'Istituto Poster, su incarico del Gazzettino e della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo. Sono tre, oggi come un anno fa, le questioni che maggiormente preoccupano i cittadini del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia: la criminalità comune, l'immigrazione e la qualità dei servizi sociali e sanitari. Abbiamo chiesto ai nostri intervistati quali siano i problemi più gravi che la propria regione deve affrontare, al fine di migliorare l'attuale livello di vita. La maggioranza assoluta dei cittadini - il 51\% - pone il tema della sicurezza tra i due più urgenti. Circa il 29\% lo colloca in cima alla lista delle emergenze; un valore cresciuto di ben cinque punti nell'ultimo anno. All'opposto, scende di tre punti l'indice relativo alla qualità dei servizi sociali e sanitari, questione che passa dal primo al secondo posto (in realtà già l'anno scorso, considerando il totale delle indicazioni, la criminalità occupava la vetta della graduatoria).

Stessa sorte per il tema dell'immigrazione, che, pur confermando il terzo posto del gennaio 2001, arretra di quasi quattro punti, probabilmente "assorbiti" dalla prima opzione (la criminalità). Le due questioni risultano, infatti, fortemente correlate nelle opinioni espresse dai cittadini. Si pensi che quasi il 50\% di chi indica l'immigrazione come prima emergenza pone, poi, al secondo posto, la criminalità. Allo stesso modo, quasi il 40\% di chi vede come priorità la lotta alla delinquenza comune si dice preoccupato, in seconda istanza, dalla presenza di persone straniere. Ciò sottolinea, al tempo stesso, che l'immigrazione in sé, staccata, cioè dalla componente illegale, responsabile di reati "piccoli", ma per questo percepiti come un pericolo dalla gente comune, è sempre meno considerata un problema. Tra le altre questioni prese in considerazione dal sondaggio, la viabilità fa registrare un incremento di due punti percentuali, salendo dal 14 al 16\%.

Anche per la disoccupazione si osserva un andamento analogo, forse per effetto della crisi internazionale, e dei timori legati ad una possibile ricaduta sull'economia locale. Rimane invece molto bassa, e anzi fa registrare un ulteriore flessione, l'attenzione per il deterioramento ambientale, nonostante il vivace dibattito dell'ultimo periodo sui crescenti livelli di inquinamento registrati nelle città italiane. I quadro cambia in modo significativo distinguendo le risposte ottenute in Veneto ed in Friuli-Venezia Giulia. Ognuna delle due regioni, infatti, sembra rivolgere l'attenzione verso temi specifici. I veneti si dicono preoccupati, in misura superiore alla media, per la criminalità, che sfiora il 30\% delle preferenze, e, soprattutto, per la viabilità (18\%: il doppio rispetto al valore registrato nella regione confinante).

Friulani e giuliani, all'opposto, manifestano una maggiore attenzione per il nodo della disoccupazione e della qualità dei servizi sociali e sanitari - nonostante le accese polemiche di questi giorni sul piano di riorganizzazione della sanità veneta, presentato dalla Giunta Regionale e fortemente contestato dall'opposizione di centro-sinistra. Ognuna delle questioni considerate, inoltre, sembra essere maggiormente avvertita in precisi settori della società. I timori per la criminalità comune, ad esempio, nonostante il loro carattere trasversale, fanno osservare le punte massime tra le donne, gli anziani e, in particolare, i pensionati. Tra quest'ultimi, infatti, più di uno su tre vede nella delinquenza la prima emergenza regionale. Allo stesso modo, la viabilità viene avvertita come un vincolo soprattutto dalle persone in età centrale, quelle maggiormente coinvolte nel mondo del lavoro, che vivono la carenza di infrastrutture come un problema nello svolgimento della propria occupazione.

I giovani, infine, citano in misura superiore alla media il problema della disoccupazione - legato quindi, in primo luogo, all'elevato grado di incertezza che caratterizza oggigiorno il mondo del lavoro -, ma esprimono anche una maggiore sensibilità per il tema dell'inquinamento ambientale. Sono soprattutto le posizioni politiche, tuttavia, a spiegare, su questi temi, le fratture più marcate presenti nella società nordestina. Se oltre un terzo dei simpatizzanti della Casa delle Libertà pone la criminalità in cima alla lista delle emergenze, tale valore si abbassa al 23-24\% per le principali formazioni dell'Ulivo (Ds e Margherita). Una relazione analoga vale anche per i flussi migratori, il cui contenimento viene considerato la vera priorità per circa il 23\% dei simpatizzanti di AN, Lega e Forza Italia; un indice che scende al 7-11\% tra i simpatizzanti dei partiti dell'opposizione. Questi ultimi, per contro, vorrebbero fosse il tema della qualità dei servizi ad occupare il primo posto nell'agenda di governo.

Fabio Bordignon