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Il Piccolo 15-12-2001

ROMA
Interrogazione del deputato triestino Roberto Menia sul riconoscimento dell'ex generale Gotovina come cittadino onorario

Polemica su Zara, che premia criminali di guerra

ROMA - I croati si indignano tanto per la medaglia d'oro concessa dal presidente italiano Ciampi al Libero Comune di Zara in Esilio, e poi premiano un criminale di guerra, ricercato dal Tribunale dell'Aja. Il ministro degli Esteri è a conoscenza di questo fatto? Questo, in sintesi il contenuto di un'interrogazione a risposta scritta rivolta alla Farnesina dal deputato triestino di Alleanza Nazionale, Roberto Menia. Il provvedimento, al quale allude il parlamentare, è il riconoscimento di cittadino onorario di Zara attribuito all'ex generale Ante Gotovina, accusato di crimini contro la popolazione serba durante il conflitto serbo-croato, la cosiddetta «guerra patriottica». L'onorificenza venne decisa nel novembre scorso dall'amministrazione civica, dove la maggioranza, peraltro risicata, è nelle mani dell'Accadizeta supportata dai social-liberali, partito che a livello nazionale sarebbe di centro sinistra, ma che in Dalmazia è più a destra dei seguaci del defunto presidente Tudjman.

Va aggiunto che la decisione è stata fortemente criticata dal governo nazionale, guidato dalò socialdemocratico Ivica Racan, che ha spiccato un mandato di cattura contro l'ex ufficiale, tuttora latitante.

Dopo aver chiesto al ministro degli Esteri se sia a conoscenza di questo episodio, Menia chiede quali valutazioni ne faccia. Se non ritenga di chiedere spiegazioni a Zagabria e se ritenga tale provvedimento «compatibile con i principi comunemente condivisi dalla Nazione italiana». E infine, Menia chiede se sia il caso di firmare un accordo di amicizia con un Paese che nomina cittadini onorari i criminali di guerra. Nell'interrogazione, Menia si sofferma anche sulla questione della medaglia d'oro al gonfalone di Zara, ricordando che la città, «italiana fino al termine della esconda guerra mondiale, fu distrutta al 90 per cento da 54 bombardamenti alleati e, invasa dagli jugoslavi, visse un esodo pressochè totale dei suoi originari abitanti, dalmati di lingua e tradizione italiana». E conclude chiedendo se vi siano sulla stessa questione ancora pressioni da parte del Governo croato.

pl.s.