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Il Messaggero Veneto 30-04-2002

«Contributi solo alle coppie sposate»

Cpr, Ln e Margherita: la famiglia è quella della Costituzione. Ds: apriamo ai nuclei di fatto

di FEDERICA BARELLA

UDINE - Fra otto giorni si aprirà il confronto in consiglio regionale sulla nuova legge sulle politiche regionali a sostegno della famiglia. Sono tre i testi attualmente presentati e dai quali partirà la discussione in commissione. Il primo, presentato ancora due anni fa, porta la firma del gruppo del Cpr, quando ancora non aveva subìto la scissione della parte ora aderente alla Margherita. Il secondo è stato firmato dai Ds, mentre il terzo è dei consiglieri della Lega Nord. Testi che potrebbero essere facilmente assemblabili, non fosse una discriminante abbastanza pesante di partenza: il concetto di famiglia.

Il Cpr (nonchè i tre ex Cpr, ora Margherita) e la Lega Nord considerano infatti la famiglia, anche e soprattutto ai fini di legge, secondo quanto previsto dall'articolo 29 della Costituzione, considerando come coppie quelle sposate (o che comunque stanno per sposarsi). I Ds, invece, partono da un presupposto completamente diverso, prendendo in considerazione tutte le coppie: quelle unite da vincolo di matrimonio, parentela o affinità (con possibilità di estensione, come si legge nella proposta di legge presentata dai Ds, delle misure di sostegno anche ad altre forme di convivenza). Una differenza politica e ideologica non da poco che si ritrova poi, se pur con differenti schieramenti, in un altro passaggio fondamentale della legge: quello relativo ai contributi ai figli. Contributi da erogare unicamente ai banbini nati all'interno del matrimonio (o da coppie che comunque stanno per sposarsi), secondo la Lega Nord; contributi da assegnare anche ai figli di donne sole a giudizio di Cpr, Ds e Margherita.

Ma, prendendo in considerazione i tre testi di legge, non mancano anche delle differenze tecniche, dovute soprattutto all'impostazione che i vari partiti hanno voluto dare alle loro proposte di legge. Per il Cpr, il cui articolato è stato curato in primo luogo dal consigliere friulano Paolo Molinaro, si tratta di una legge realmente organica, quasi un testo unico, comprendente anche sostegni per la prima casa, iniziative a favore dell'educazione e interventi di sostegno anche per disabili e terza età. Molto simile anche l'impostazione voluta dai Ds che hanno inserito nell'articolato anche intere sezioni non soltanto sulle banche del tempo (per favorire il mutuo aiuto tra i nuclei familiari), ma anche sugli orari degli esercizi commerciali e dei servizi pubblici.

Unicamente incentrata sulla famiglia è invece la proposta di legge della Lega Nord, che per gli interventi collaterali, dalle sovvenzioni per l'edilizia ai contributi assistenziali per la cura e l'accudimento degli anziani e dei disabili, rimanda invece alle leggi specifiche. C'è invece sostanziale intesa tra i tre testi sulle iniziative per la procreazione responsabile e sul percorso nascita da assicurare da parte dei servizi sanitari. Nello specifico il Cpr propone, senza però essere in contrasto con gli altri testi, un contributo alle gestanti, un sostegno domiciliare e mirato alle puerpere e la sperimentazione del parto a domicilio.

E ancora, per la fase post-nascita, i nidi famiglia, la regolamentazione della figura della madre di giorno, il sostegno alle funzioni educative della famiglia con l'apposito assegno, la promozione dei rapporti intergenerazionali, il sostegno al lavoro domestico e il turismo familiare nonché l'adeguamento dei contratti di lavoro pubblici per favorire l'accudimento dei figli. Diversi nella forma, ma convergenti nei fini, sono, anche, gli interventi proposti per il sostegno alla famiglia con particolari esigenze di cura: è condiviso l'aiuto materiale tramite assegno che integra il reddito o prestiti d'onore, con la variante dell'istituzione di un apposito fondo vincolato a livello comunale solo dal quale attingere mezzi.

Ma lo strumento del prestito d'onore è previsto dai Ds ad esempio anche per le coppie che, avendo comprato casa, devono poi arredarla. Nell'ambito, poi, degli strumenti o momenti di programmazione, coordinamento e verifica delle politiche regionali per la famiglia, sono ampiamente condivisi sia l'istituzione della consulta regionale della famiglia sia la promozione di periodiche conferenze regionali per la materia. Meno accordo pare esserci invece sugli strumenti proposti per monitorare l'attività della pluralità di soggetti coinvolti per l'attuazione delle nuove politiche regionali: uno specifico Osservatorio per il Cpr, i Centri per la famiglia per i Ds e una nuova struttura regionale per la Ln.

Martedì prossimo si partirà con le audizioni con le varie associazioni, i sindacati e quanti nei mesi scorsi hanno chiesto e ottenuto di essere ascoltati dal Consiglio regionale. Ma il dibattito politico si scatenerà già prima. Anche perchè non tutta la maggioranza, ad esempio, si è ancora espressa chiaramente. E anche tra l'opposizione mancano delle prese di posizione.