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Il Messaggero Veneto 02-07-2002

La proposta è fondere i tre attuali disegni di legge sulla famiglia partendo da una fotografia della società

La Guerra apre alle coppie di fatto

La vicepresidente: disponibile a un testo unico che garantisca diritti ai conviventi

di TOMMASO CERNO

UDINE - La vicepresidente del Friuli-Venezia Giulia Alessandra Guerra apre alle coppie di fatto. Ed è pronta a riscrivere la legge sulla famiglia proposta dal Carroccio per arrivare a un testo unico assieme a centristi, forzisti e centro-sinistra: «Una sintesi - spiega l'esponente leghista - tra le tre leggi in itinere, che non imponga una restaurazione che nessuno è più disposto ad accettare, ma si ponga l'obiettivo di rilanciare i valori fondanti della nostra società partendo però da una fotografia onesta dei tempi attuali».

La Lady del Carroccio sa bene che tra dentro l'esercito dei "padani" la sua improvvisa sterzata a favore delle convivenze potrebbe fare scalpore ma, pronta com'è ad avviare la discussione per portare in giunta il nuovo progetto in tempi brevi, non se ne rammarica: «Per rilanciare una società basata su valori forti - spiega la Guerra - come è mia intenzione fare, si deve partire dalla realtà in cui viviamo, fatta di problemi che investono tutti, giovani e anziani. Serve partire dal basso, dalla gente, e non possiamo pensare di imporre ideologie, serve invece fare una virata lenta. Sono disponibile a tenere conto anche delle coppie di conviventi, perché possano godere di alcune garanzie e di alcune agevolazioni». «Il mio obiettivo è giungere a una sintesi tra le proposte depositate sulla famiglia per due ragioni: non gettare via il grande lavoro fatto dalla Lega Nord e dalla maggioranza fino a oggi e rilanciare in questo modo proprio i valori fondanti del nostro modo di vivere, tarato però sulle esigenze attuali».

No a chiusure "ideologiche", dunque, che secondo la Guerra rischiano di veder gettate alle ortiche «le innovazioni che il governo regionale ha attuato sul fronte della famiglia - aggiunge - sono quattro anni di lavoro in cui si è fatto molto sia sul fronte della prenatalità e della gravidanza, introducendo la copertura assicurativa anche per le lavoratrici autonome, sia sulla questione degli assegni a madri e bambini, che sta partendo bene». Altri i punti di "orgoglio" dell'esponente leghista, «la garanzia di pari dignità ai privati per gli asili nido - continua la Guerra - un provvedimento che sta dando buoni frutti, l'azione sulle materne, l'apertura ai privati dell'ospitalità universitaria. Adesso, per una chiusura mentale sulle coppie conviventi sembra che su questi temi la Lega proponga teorie da miedioevo e non è così». La Guerra non ci sta e riapre dunque il dibattito sui tre testi di legge (a firma dei Democratici di sinistra, di Forza Italia e Cpr e del Carroccio), intenzionata a giungere al più presto ad un accordo.

«La situazione della famiglia in Friuli-Venezia Giulia è di difficoltà - prosegue la vicepresidente - anche se siamo una delle quattro regioni italiane in controtendenza sulla natalità, e questo è un dato positivo. Esistono però numerose azioni che la Regione sta compiendo sul fronte della violenza sulle donne e sui minori, sul versante degli anziani e, grazie al lavoro dell'assessore Seganti, anche rispetto alla casa. Mai come ora serve giungere a un testo di legge unitario che assimili tutti i provvedimenti fin qui presi a sostegno della famiglia, fino al progetto sulle devianze giovanili che, in accordo con l'assessore Santarossa, stiamo per attivare coinvolgendo i medici di base e le strutture sanitarie e assistenziali». Una sola casa per tutti i provvedimenti sulla famiglia, rilancia la Guerra, con una proposta in più: «L'istituzione di asili nei posti di lavoro - continua - dentro gli ospedali, nelle grandi fabbriche, negli enti locali, garantendo anche alle lavoratrici autonome lo stesso servizio raccordando le esigenze dei singoli e creando un'offerta di gruppo».

Ma per far questo serve riaprire il dialogo dentro la maggioranza e con le opposizioni. Da parte sua, la disponibilità della Guerra a superare la visione "matrimonialista" del suo partito e ad aprire alle coppie conviventi. Ipotesi destinata a scatenare il dibattito tra le forze cattoliche e i leghisti duri e puri: «Un approccio realista - conclude la Guerra - serve proprio per giungere alla ricostruzione del tessuto sociale e a ridare forza ai nostri valori. Il resto è polemica sterile a cui non mi presto».