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Il Gazzettino 08-05-2002

Maggioranza divisa sulla famiglia

Scontro in Regione  sulle coppie di fatto

Fi e Cpr rifiutano i diktat leghisti

Trieste - «È aberrante subordinare ad un limite di reddito o allo status della madre il sostegno alla natalità. Ed è inaccettabile il principio di difesa etnica». Cattolico, eppure durissimo. Isidoro Gottardo, portavoce del supergruppo che raccoglie Forza Italia, Ccd e Cpr, attacca la Lega. E rende manifesto lo scontro che, da mesi, alberga nella Casa delle Libertà: lo scontro sulla famiglia. Gottardo, con tanto di nota, lancia infatti un messaggio inequivocabile: il partito di maggioranza relativa, riunitosi lunedì sera, stavolta non intende cedere ai diktat leghisti che vogliono portare la Regione a riconoscere la famiglia come fulcro di tutte le politiche regionali e soprattutto ad escludere dagli aiuti i figli naturali.

Gottardo rimarca, allora, la contrarietà «a crociate confessionali che penalizzano i diritti di una nuova vita». E rivendica la laicità dimostrata dalla Dc nell'approvare quasi dieci anni fa la vecchia legge sulla famiglia. Non è il solo. In Forza Italia sono molti a confermare l'altolà alle pretese leghiste e dichiarare intollerabile la discriminazione delle coppie di fatto: «No a nuovi oscurantismi». E lo fanno, mentre in commissione parte a suon di audizioni, critiche e timori l'iter che dovrebbe portare il Friuli Venezia Giulia ad una nuova legge organica sulla famiglia. Sul tavolo tre proposte avanzate da Cpr, Lega e Ds e una quarta in arrivo: Forza Italia intende recuperare terreno, come conferma Franco Dal Mas, puntando su servizi, libertà di scelta e quindi apertura ai privati no profit. Ma la sintesi, sebbene il centrista Roberto Molinaro non disperi e inviti ad evitare «lo scontro ideologico», appare oggi assai ardua.

Alla "ribellione" degli alleati, ufficializzata da Gottardo, corrisponde infatti un irrigimento della Lega. «I contributi ai figli di coppie sposate sono un punto imprescindibile. E quindi non solo non voteremo mai proposte aperte alle coppie di fatto ma, se proposte simili dovessero essere approvate, usciremmo dalla maggioranza» minaccia Beppino Zoppolato. E così, mentre le audizioni registrano le critiche di Cgil, Cisl e Uil e le rivendicazioni delle Province, il ppi Cristiano Degano può permettersi una profezia: «Sulla carta c'è un'ampia maggioranza favorevole al riconoscimento dei diritti del bambino in quanto tale, ma non va sottovalutato il potere di veto della Lega. E il rischio più concreto è che l'ennesimo contrasto all'interno della Casa delle Libertà faccia arenare la legge».

R.G.