Il Messaggero Veneto 02-04-2002
Uno studio mette sotto accusa l'evasione contributiva e l'assistenzialismo
MESTRE - In Italia per ogni 100 euro di spesa previdenziale solo 74 sono coperti dalle entrate contributive. I rimanenti 34 costituiscono il deficit a carico delle casse dell'Inps. In termini assoluti a fronte di 78 miliardi di euro di entrate contributive corrispondono oltre 106 di spesa facendo segnare un disavanzo di 27,54 miliardi di euro. A lanciare l'allarme è il centro studi della Cgia di Mestre che ha regionalizzato il bilancio del nostro sistema previdenziale calcolando il tasso di copertura, ovvero il rapporto percentualizzato tra le entrate contributive e le uscite previdenziali.
Risultato? Solo 2 regioni su 20, cioè il Veneto e il Trentino-Alto Adige presentano un attivo previdenziale. Per tutte le altre i conti sono drammaticamente in rosso. Ma vediamo nel dettaglio la situazione. Il Veneto fa rilevare il miglior risultato con un tasso di copertura del 103,7% (contro una media nazionale del 74,1%). Ovvero un indice che dimostra come le entrate superino le uscite. Lo stesso accade in Trentino-Alto Adige. (101,2%). Poco al di sotto del 100% è il Lazio (99,8%) e la Lombardia (98,4%). Di seguito tutte le altre.
Preoccupante è la situazione delle regioni del Sud. A partire dal fanalino di coda, la Calabria, che fa rilevare un indice del 26,6%, preceduto dalla Sicilia (32,7%), Puglia (37,5%), Basilicata (39,4%), Campania (40,6%), Molise (41,8%) e Sardegna (48,9%). Appena sopra la media nazionale troviamo il Friuli-Venezia Giulia e le Marche (entrambe con il 74,9%).
La ricerca dettagliata ha portato a questa conclusione: l'esistenza di un forte gap tra Nord e Sud del paese. «Le diversità nei conti tra le regioni del Nord e quelle del sud sono dovute - commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia - a due fattori. Il primo è da ricercare nello scarso flusso contributivo frutto del dilagante fenomeno del lavoro nero al sud. Il secondo va registrato nell'eccesso delle prestazioni assistenziali presenti nel Mezzogiorno. Così mentre il 75% delle pensioni di anzianità sono concentrate nel Centro-Nord, le prestazioni assistenziali sono prevalentemente concentrate al Sud. La Sardegna, a esempio, su 100 pensioni erogate 41 sono di invalidità, circa 30 di reversibilità, 23 di vecchiaia e solo 5 di anzianità. Appare evidente - conclude Giuseppe Bortolussi - che tra le tante proposte avanzate da molti esperti in materia previdenziale bisogna attivarsi per una seria lotta all'evasione contributiva ed effettuare un monitoraggio attento e puntuale sulle misure di sostegno al reddito e agli ammortizzatori sociali.