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Il Piccolo 21-11-2001

Oggi inizia il confronto economico presenti le maggiori istituzioni economiche e finanziarie.

I piani di Ocse e Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

Dieci Paesi bussano alle porte del mercato unico. Le forche caudine di Maastricht. Fra nuove euroregioni e grandi progetti infrastrutturali.

TRIESTE - Dalla vecchia cortina di ferro a Maastricht. La scommessa dell' allargamento verso Est dell'Unione Europa è la nuova sfida dopo l'euro e il mercato unico. In gioco c'è la creazione del più vasto sistema economico integrato del pianeta. Al vertice economico dell'Ince che si apre oggi a Trieste parteciperà oltre un migliaio di operatori economici, amministratori e rappresentanti di istituzioni finanziarie di primo piano come Bers (la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo) e Ocse. Sarà un palcoscenico di primo piano per i dieci Paesi che oggi si candidano all' ingresso nella Nuova Europa.

Sono tredici i Paesi stanno bussando alle porte del Vecchio Continente. I primi sei ammessi ai negoziati (Estonia, Polonia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Cipro) potrebbero chiudere le trattative già nel 2002. Dopo due anni potrebbero entrare nell'Europarlamento. A cento giorni dell'arrivo della moneta unica, il processo dell'allargamento dell'Unione è una tappa cruciale dopo il vertice di Nizza. E come è successo per l'Irlanda, che in pochi anni ha registrato un vero e proprio «boom» del Prodotto interno lordo, nuovi protagonisti potrebbero affacciarsi sul palcoscenico europeo. Ma sarà un processo che richiederà anni. Lastricato di non poche difficoltà.

LE FORCHE CAUDINE. Il forum dell'Ince discuterà sui progressi compiuti dai Paesi candidati. Per passare l'esame europeo dovranno superare le forche caudine del patto di stabilità. In sostanza dovranno dimostrare di poter rientrare nei rigidi parametri di bilancio fissati dal trattato di Maastricht. Oggi il Pil pro capite di questi Paesi è molto lontano dalla media europea. Ci vorranno anni per armonizzare le economie dell'Est con la vecchia Europa del benessere e dell'inflazione al 3 per cento. I venti di recessione che soffiano dall'America rischiano inoltre di accentuare le residue diffidenze di Paesi come la Germania che stanno cercando di porre un 'argine a una ripartizione troppo generosa del budget dei fondi europei. E temono un afflusso di manodopera a basso costo che potrebbe squilibrare un mercato del lavoro già sottoposto a notevoli pressioni dopo la riunificazione. Ma non solo. Il processo di adeguamento alla legislazione comunitaria (un dossier di 80 mila pagine fitte contate dall'Economist) richiederà sforzi enormi.

Il vertice Ince è sicuramente una importante «camera di compensazione» per tracciare la radiografia di un processo ormai irreversibile e fare un check-up sui processi economici in atto. Con i dieci Paesi candidati (in lista d'attesa ci sono anche Bulgaria, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Malta) si creerebbe un mercato unico da 375 milioni di persone. Un test cruciale anche per le casse del bilancio comunitario. Le grandi questioni aperte riguardano la futura distribuzione dei fondi di coesione. In particolare per quanto riguarda i fondi all'agricoltura e e le politiche regionali di sostegno. Ambiente, infrastrutture, privatizzazioni, riforme bancarie, politiche della concorrenza: quali sono i progressi compiuti dai Paesi dell'Est in lista d'attesa? Sono questioni cruciali per capire lo stato dell'allargamento verso Est. Ne discuteranno esponenti delle maggiori istituzioni che lavorano sul campo.

FRA EUROREGIONI E GRANDI OPERE. Il Friuli-Venezia Giulia, in seguito all' allargamento dell'Ue, si trasformerà in un'area economica integrata dove grandi opere viarie e infrastrutturali come il Corridoio 5 (sulla tratta Venezia-Trieste-Lubiana-Budapest-Kiev) rappresentano una premessa di sviluppo. Nel Libro Bianco dei Trasporti di Bruxelles compare però anche una nuova priorità Strasburgo-Monaco-Vienna che aggirerebbe il Nordest e punterebbe a Nord delle Alpi. Corrodoio 5 a rischio? Se ne discuterà al vertice Ince in cui i corridoi di trasporto paneuropei saranno al centro di uno dei gruppi di interesse del forum economico. Accanto a numerosi altri approfondimenti come il seminario concentrato sulle prospettive di sviluppo del trasporto marittimo nel Nord Adriatico e le possibile sinergie operative fra i porti di Trieste, Capodistria e Fiume. Si discuterà anche di integrazione europea in rapporto alle euroregioni e suo ruolo delle istituzioni finanziarie internazionali.

Piercarlo Fiumanò