Sulla vicenda Roldo
In merito alla vicenda della archiviazione della denuncia alla magistratura del presidente del Consiglio Comunale Rinaldo Roldo da parte di Pietro Pipi, allora segretario dell'associazione scrivente, si intende precisare quanto segue: il nostro obiettivo era ed e' quello di non assistere inermi all'irregolarita' di certi comportamenti istituzionali.
Come Radicali ma piu' in generale come cittadini rispettosi della legge, se le regole non sono rispettate, intendiamo richiamare, con tutti gli strumenti possibili, i rappresentanti pubblici al loro preciso dovere istituzionale di rispettarle alla " lettera" e non " a piacimento" La vicenda e' nota ed il Presidente Roldo ha avuto modo di fornire la sua versione. I fatti restano per quelli che sono: lo Statuto prescriveva un termine e Roldo non lo ha rispettato.
Oggi sappiamo che non ci sarà alcun processo per non aver convocato il Consiglio comunale sulla petizione dl difensore civico, ma sappiamo anche che il 13 luglio 2009 il Consiglio Comunale, convocato dallo Stesso Presidente Roldo, ha discusso la (successiva) petizione sull'istituzione del registro del testamento biologico presentata sempre dal dott Pipi.
Se il nostro obiettivo, come associazione radicale, era quello di ottenere il rispetto delle regole che disciplinano la vita pubblica cittadina, tale obiettivo è stato raggiunto il 13 luglio, quando Roldo ha posto in discussione la petizione nei termini previsti dallo Statuto comunale. Da ciò la decisione dei Radicali di non presentarsi all'udienza del 23 luglio, ove si sarebbe discusso dell'archiviazione o del rinvio a giudizio del Presidente del Consiglio comunale Roldo: non il desiderio di processare gli amministratori, ma di ottenere pieno (e trasparente) rispetto delle regole della vita democratica che anima la nostra associazione e le iniziative che promuove.
Circa le valutazione di Roldo sui costi di un consiglio comunale convocato ad hoc, che mai abbiamo chiesto, dobbiamo dissentire con forza. Roldo non si deve meravigliare che i radicali, tanto attenti alla spesa, vogliano sperperare i soldi. Roldo si dovrebbe meravigliare invece che i radicali sono gli unici in questo paese allo sfascio che non hanno riportano nessuna condanna per corruzione, malversazione, concussione e quant'altro. Proprio per questo motivo e da questo punto di forza diciamo con convinzione che i soldi spesi per l'esercizio della democrazia, nel rispetto delle regole e, sopratutto, per favorire la partecipazione dei cittadini sono sempre ben spesi
Lorenzo Cenni segretario
Pietro Pipi tesoriere
Marzia Pauluzzi presidente
Associazione radicale Trasparenza è Partecipazione Gorizia
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