Lettera di Pietro Pipi a "IL PICCOLO"


Egregio Direttore,

come di certo saprà ho organizzato la visita di D'Elia a Gorizia e mi è toccato di essere testimone diretto, seppur di parte, di quanto accaduto lunedì us. Chiedo ospitalità per offrire ai suoi lettori qualche notizia in più rispetto a quanto accaduto e fin qui riferito.

La presenza di D'Elia prevedeva questa scaletta, badi bene, concordata e confermata dagli interessati: ore 15.00 incontro in Comune con neo assessore ai servizi sociali per valutare adesione del Comune a Nessuno Tocchi Caino e più in generale per condividere futuro impegno della nuova amministrazione di centro destra sulla moratoria. ore 16.oo: dibattito su moratoria con presidente provincia Gorizia, sindaco e presidente corso laurea scienze internazionali e diplomatiche. ore17.30: incontro con università per definire collaborazione tra NTC e università.

I problemi sono sorti quando, in tarda mattinata, sono stato raggiunto dall'addetto stampa del sindaco che avendo ricevuto, non conoscendola, informazioni circa la biografia del D'Elia si dava premura per evitare l'immondo contatto.

Giunti all'appuntamento delle 15.00, l'On D'elia, la tesoriera di Radicali Italiani Elisabetta Zamparutti ed il sottoscritto siamo stati quindi tenuti all'uscio come dei cagnacci appestati per mezz'ora. Intorno alle 15.30 sempre l' addetto stampa mi spiegava che neanche l'incontro con la Romano s'aveva da fare e ligi alla non-violenza abbiamo preso atto dell'assenza e girato tacchi. Arrivati al palazzo della provincia si è infine accertato, malgrado io nutrissi ancora speranze, che il sindaco non avrebbe onorato l'impegno preso.

Ora che un politico, un uomo pubblico non rispetti le promesse in questo paese, ahimè, non scandalizza, che le responsabilità non siano mai di nessuno è cosa nota, che la nostra più che una Carta Costituzionale sia una Costituzione di carta non difesa, quando non vilipesa, sembra non importare a nessuno, che delle camicie verdi o sostenitori di Pinuccio Rauti abbiano in odio un signore come D'Elia è perfino comprensibile ma io mi chiedo e le chiedo dove è la sinistra? Dove è la sinistra? Dove è??? Dove sono in queste occasioni, eccezion fatta per Enrico Gherghetta, i campioni del nascente partito democratico?

Figurarsi che alle ultime amministrative a Gorizia la sinistra, tra i 5-6 candidati con cui si presentava, voleva spacciare come novità l' ex-prete movimentista pacifista, uno di quei preti rock anni '70 che dopo aver svuotato le chiese con la sua afonia ambisce ora, come se ce ne fosse bisogno, a svuotare di senso la politica. Non una parola da parte sua, forse perché troppo impegnato nel giochetto di palazzo sul portavoce unico dell'opposizione.

O forse sarà la Gironcoli la migliore rappresentante del futuro centro-sinistra; una professoressa prestata alla politica che trova concepibile candidarsi a sindaco senza conoscere la differenza tra city manager e direttore generale e che sul caso di specie tira fuori tratti secondari, spero, della sua esperienza professionale per rispondere come si usa tra studenti che si fanno dispetti:" visto come vi ha trattato il sindaco? Così imparate ad appoggiare i forzisti".

Da qualche tempo, quando ne ho avuto modo ho cercato di richiamare l'attenzione della sinistra locale circa la condizione comatosa in cui versa. Questa vicenda rappresenta a mio dire l'ennesima controprova della difficoltà di esprimere a livello locale una proposta politica laica, liberale, riformista e progressista. Figuriamoci radicale poiŠ Temo che non sarà l'ultima e che se il partito democratico non si farà carico di chiarire da che parte sta anche su questi temi prevarranno a Gorizia come dappertutto le camicie verdi, i post-fascisti o chiunque sappia esprimere posizioni che, per quanto esecrabili e deliranti come quelle della camicia verde Razzini, hanno il pregio di essere chiare e nette.

Cordialmente, Pietro Pipi 
Segretario Associazione Radicale Gorizia

28/06/2007