"Presentazione dell'esposto/segnalazione a seguito della retata dei Carabinieri il giorno 7 di febbraio di quest'anno"


Sabato 6 marzo alle ore 11 davanti al pronto Soccorso dell'ospedale S. Polo di Monfalcone, si terrà una conferenza stampa, a seguito della retata eseguita dai Carabinieri della provincia di Gorizia, ed eseguita il giorno 7 febbraio tra le città di Monfalcone e Grado. Nel corso dell'operazione svolta alle 6 del mattino e protrattasi fino al pomeriggio, 27 giovani tra cui diversi minorenni sono stati oggetto di una perquisizione domiciliare e successivamente portati presso il Pronto Soccorso dell'ospedale S. Polo, per essere sottoposti ad esami tossicologici per verificare la presenza di sostanze stupefacenti. Come già sottolineato dai senatori radicali/PD Marco Perduca, Donatella Poretti e Giulio Manfredi nella loro interrogazione in Parlamento, si tratta di un'intollerabile violazione dell'habeas corpus, degna del più buio Medioevo e non di uno Stato di diritto quale l'Italia dice di essere.

La salvaguardia del "corpo" come garanzia della libertà individuale e il limite del potere pubblico e statale sono stati completamente disattesi durante l'intervento svolto da più di cento militari dell'Arma, sotto la direzione del colonnello Roberto Zuliani comandante della caserma di Gorizia. Lo dimostra il "sequestro" compiuto dagli stessi agenti, che si è tradotto in qualche grammo di hascisc e un paio di pasticche, oltre a 6 persone denunciate per il reato di cessione di sostanze e 21 segnalati alla Prefettura quali assuntori. Un'operazione quindi del tutto illegittima, anche se questo territorio non è nuovo a modalità investigative e repressive di questo tipo in merito al consumo di sostanze leggere, che ha visto i carabinieri dichiarare che i ragazzi avevano firmato un "nulla osta" per l'accertamento sanitario. Riteniamo preoccupante e tutto da capire l'atteggiamento degli stessi operatori sanitari del Pronto Soccorso di Monfalcone, che hanno a loro volta confermato la tesi dei militari, secondo i quali gli accertamenti sanitari sarebbero stati volontari.

A tale proposito, con la conferenza stampa di quest'oggi davanti al Pronto Soccorso, intendiamo sottolineare che, secondo la normativa vigente, il titolare della ricezione del consenso per sottoporsi ad accertamento debba essere un sanitario e non un carabiniere. Ci chiediamo se il personale del Pronto Soccorso abbia verificato la volontarietà piena ed assoluta dei giovani in questione a sottoporsi agli accertamenti, ed inoltre non si comprende come si possa configurare un intervento di urgenza, visto che il caso in questione, non può certamente rispecchiare una situazione di rischio per la salute del singolo. Allo stesso modo, vorremmo capire dal responsabile del pronto Soccorso di Monfalcone, dott. Claudio Simeoni, se la procedura di esame tossicologico attivata presso il S. Polo abbia in seguito previsto una consulenza specialistica con il Dipartimento delle Dipendenze.

La conferenza stampa è aperta a tutti, ed in particolare a quei soggetti che in queste settimane si sono attivati e, tramite interventi apparsi sui quotidiani locali e incontri pubblici, hanno voluto dare un segnale di attenzione, di partecipazione e di denuncia in merito a quanto accaduto. Il territorio isontino non vede certo la presenza della criminalità organizzata, ma ciò crediamo non significa che gli organismi di controllo debbano investire ingenti risorse per perseguire lo stile di vita dei giovani, mentre la vera necessità ed "urgenza", così come recentemente affermato dalla Camera Penale di Gorizia, è evidentemente quella di perseguire i veri trafficanti di sostanze.


Alfredo Racovelli (Verdi)
Marco Gentili (Radicali)

Trieste 05/03/2010