Scioglimento dell'associazione Radicali Perla Rosa
Il congresso straordinario dell'associazione "Radicali Perla Rosa" riunito a Trieste il 29 maggio 2006 ha deciso, ritenendo raggiunte le finalità della mozione e quindi superate le ragioni che hanno portato alla sua costituzione, di scioglierla per accelerare al contempo la costruzione della "Rosa nel Pugno" attraverso la creazione di club tematici.
Ha deliberato inoltre, da subito, di avviare un confronto con i compagni socialisti sul futuro della nuova formazione politica e di valutare, a partire da una nuova definizione del ruolo dei radicali, eventualmente la costituzione di una nuova associazione radicale a Trieste.
I manifesti-appello sul registro locale delle Unioni civili-Pacs e per l'agenzia comunale sul disagio sociale e sulle tossicodipendenze possono essere, senza escludere altre tematiche, due punti di partenza per aggregare, a partire da obiettivi concreti, persone e formazioni politiche interessate alla creazione di una nuova formazione politica, laica liberale socialista e radicale, di forma libertaria e non burocratica.
Il primo appuntamento di questa nuova fase è fissato a Trieste per MARTEDI' 6 GIUGNO alle ORE 18,00 in VIA TORREBIANCA N.43 (Associazioni). Questo appuntamento e' stato pensato per fare incontrare e dialogare le diverse componenti che compongono la Rosa nel Pugno triestina e per condividere le future modalita' organizzative.
Grazie a tutti quelli che in questi mesi hanno reso possibile affrontare le difficili scadenze elettorali e che hanno permesso ai radicali di ritornare in Parlamento dopo una lunga assenza.
Marco Gentili
Trieste 02 giugno 2006
Le foto del congresso straordinario
La lettera di convocazione del congresso straordinario:
Care compagne e cari compagni,
la riunione di ieri dell'associazione Radicali Perla Rosa , ha deciso di tentare la costituzione di due club della Rosa nel Pugno sulle tematiche della laicità dello stato (pacs, divorzio breve, abolizione del concordato e dei finanziamenti alle scuole private ...) e dell'aproibizionismo (sulle droghe, il software, la ricerca scientifica...) a partire dai due manifesti-appello sul registro locale delle Unioni civili-Pacs e per l'agenzia comunale sul disagio sociale e sulle tossicodipendenze elaborati e proposti in campagna elettorale.
Il tentativo è stato deciso anche per stimolare la creazione a livello locale del partito della Rosa nel Pugno che sia caratterizzato da una aggregazione sulle battaglie politiche e non dalle "etnie" o appartenenze partitiche radicali o socialiste o "altre", e per dare autonomia politica e finanziaria a gruppi interessati a lavorare sul territorio nell'ambito della costruzione di un partito libertario che eviti vecchie formule organizzative centraliste ed a carattere chiuso ed elitario.
E' evidente che questo tentativo, da verificare, tende anche di stimolare la nascita di altri gruppi che possano lavorare su altre tematiche quali l'ambiente, la democrazia on-line, il lavoro, la giustizia ecc... o favorire l'avvicinamento alla fase costituente della Rosa nel Pugno di gruppi o club "altri" (con propria autonomia politica e finanziaria) per avere la possibilità di fondare, entro breve tempo, un coordinamento tra i club tematici che sia lo specchio del movimento, il canovaccio di un programma da presentare agli elettori e una rosa di candidati da individuare per le prossime scadenze elettorali.
Fermo restando che l'adesione alla Rosa nel Pugno si fonda sull'adesione ai 31 punti elaborati a Fiuggi, deve essere garantito a tutti di poter lavorare politicamente nella più ampia autonomia senza che ci siamo meccanismi di controllo o sacerdoti dell'ortodossia o procedure di veto o censura su persone o battaglie politiche.
Allo stesso tempo devono essere garantiti chiari meccanismi decisionali nazionali, attraverso votazioni a maggioranza degli organi nazionali, e degli organi locali attraverso i club, lasciando ai coordinamenti locali solamente il compito di trovare le priorità comuni attraverso la valorizzazione delle battaglie che uniscono, lasciando ai meccanismi elettorali la scelta tra visioni politiche eventualmente contrastanti.
Altrettanto importante ed auspicabile è individuare, prima possibile, meccanismi di iscrizione nazionali certi senza controlli in entrata e in uscita (per intenderci senza comitati di probiviri o meccanismi di presentazione purtroppo presenti nel 99% dei partiti politici) e ribadire che gli eventuali eletti rappresentano i cittadini ma non il Partito, scindendo la forma organizzativa da quella elettorale, per evitare da una parte lo schiacciamento dell'attività del movimento su quella degli eletti e dall'altra per impedire l'ingerenza dei segretari di partito sulle scelte politiche dei rappresentanti del popolo (come abbiamo constatato dopo le recenti elezioni amministrative).
Per queste ragioni Vi invito a sottoscrivere subito, e far sottoscrivere, uno dei due manifesti appelli a partire dalle proprie esigenze, fermo restando che è possibile aderire anche alle due proposte contemporaneamente, con l'impegno di convocare dopo un numero congruo di adesioni un'assemblea dei sottoscrittori per individuare le responsabilità personali e dare avvio compiuto all'attività politica (cioè al lavoro di sottoscrizione degli appelli tra gli eletti, l'organizzazione di manifestazioni tematiche, agli accordi politici con altre forze, ai rapporti con la stampa e la cittadinanza ecc...).
In questo quadro mi sembra inevitabile superare l'identità di radicali italiani (con la chiusura dell'esperienza dei Radicali Perla Rosa per diventare Rosa nel Pugno), o meglio, ridefinire l'identità radicale a partire dalle battaglie transnazionali con, eventualmente, la costituzione di una nuova associazione radicale su altre basi e responsabilità.
Marco Gentili
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