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Il Messaggero Veneto 27-06-2002

Elettrodomestici, l'ex presidente della Zanussi torna protagonista con la Sole Motor Division

«Rilancerò la componentistica»

Gianmario Rossignolo: il cuore della holding industriale rimarrà a Pordenone

PORDENONE - Un'operazione "industriale" e non finanziaria che ha portato alla nascita, a Pordenone, della Sole Motor Division, il punto di partenza per un nuovo Gruppo operante nella componentistica a servizio del "bianco", l'elettrodomestico. A reggere le fila di questo progetto, Gianmario Rossignolo, 71 anni, già presidente di Electrolux Zanussi e di Telecom, e oggi a capo di Acc, Appliances Components Companies, la newco finanziaria partecipata dalla Dresdner Kleinworth Capital, da Centrobanca e da managers industriali, che pochi mesi fa ha perfezionato l'acquisizione della Components Companies Motors da Electrolux. Con i suoi 1950 dipendenti e 240 milioni di euro di ricavi, la Sole è di fatto la seconda grande azienda del Friuli occidentale dopo la Zanussi di Porcia.

Ma il progetto di Rossignolo guarda oltre, alla nascita di un polo della componentistica di livello europeo radicato qui. Confermate infatti le indiscrezioni che vogliono Acc in corsa per acquisire, sempre da Electrolux, il comparto dei compressori (con stabilimenti a Mel, Rovigo, in Cina e Austria), e si guarda con interesse anche all'elettronica.

Presidente, credo che una domanda sul significato di questa operazione che la vede nuovamente impegnato nel comparto dell'elettrodomestico, anche se di componentistica si tratta, sia d'obbligo. Da dove nasce questo progetto di rilevare il comparto motori di Electrolux e perchè?

Questa è una storia che molti oggi raccontano ma che non tutti hanno vissuto. Negli anni in cui sono stato ai vertici di Zanussi mi sono battuto perché la parte strategica del "bianco" restasse a Pordenone, e a mio avviso anche la componentistica era strategica. Più recentemente Electrolux decise di trasferire a Bruxelles la gestione dell'elettrodomestico e di smembrare l'Ecc. Noi oggi abbiamo l'obiettivo di portare in Italia il progetto di una componentistica che abbia una proiezione europea.

La nascita di Acc e la Sole company motors sono dunque un primo passo?

Si, certo. Abbiamo iniziato dai motori elettrici e direi che il risultato è già positivo perché condizioni necessarie sufficienti affinché le iniziative si affermino è l'esistenza di un progetto industriale, di capitali, la disponibilità di un buon management, e Valter Taranzano (il presidente della Sole, ndr) credo offra agli azionisti le migliori garanzie perché è sicuramente la persona più adatta. Esistono dunque tutte le condizioni per realizzare un obiettivo ambizioso ed entusiasmante.

Quali sono le basi di partenza?

Diciamo che il comparto motori ha sofferto quanto meno di una minore attenzione da parte di Electrolux, e questo non ha certo favorito il raggiungimento di risultati brillanti. Partiamo in salita con l'obiettivo di riorganizzare velocemente il Gruppo e raggiungere rapidamente il pareggio di bilancio.

Tra le tre aziende, la pordenonese Sole, la Fhp di Holdemburg (Germania) e la Fhp di Bercel (Ungheria), qual è quella che evidenzia le perfomances peggiori?

La fabbrica tedesca La Fhp di Holdemburg.

E quindi?

Quindi il piano di ristrutturazione colpirà quella fabbrica. Il piano industriale prevede la trasformazione delle aziende in Gruppo superando la contrapposizione e la concorrenza che è esistita in passato. Questo significa unificare le funzioni e incidere sui costi, tenendo conto che il "cuore" della holding industriale sarà a Pordenone. Le conseguenze sono una violenza ristrutturazione in Germania che interesserà 160 persone.

Per la Sole Electrolux aveva annunciato un processo di delocalizzazione del motore asincrono a Bercel con un conseguente dimezzamento dell'occupazione a Pordenone. E' una decisione che verrà confermata?

Esiste un progetto di delocalizzazione che però non significherà impoverire la Sole che, anzi, è il cuore di questo nuovo Gruppo e beneficerà di un potenziamento nell'area della ricerca. Approfittare, delocalizzando, dei vantaggi competitivi dovuti al minor costo del lavoro è una scelta obbligata: i nostri concorrenti l'hanno già fatto, il mercato lo richiede.

Lei accennava al fatto che questo progetto è ben più ambizioso. Le chiedo: sono vere le indiscrezioni che vogliono l'Acc coinvolta in un'altra trattativa con Electrolux e relativa ai compressori?

Un anno fa, quando questo progetto è iniziato, avevamo dichiarato ad Electrolux la disponibilità a negoziare tutta la componentistica, raggruppando tutto ciò che gli svedesi non ritenevano più strategico. La trattativa, per volontà di Electrolux, è stata limitata allora ad una parte, quella dei motori, mentre per i compressori si profilava una ristrutturazione. Oggi siamo candidati a riprendere il confronto anche per quel che riguarda questo settore.

Una nuova Ecc a Pordenone, allora?

Intendiamo trasformarci da produttori di componenti a produttori di sistemi nell'ambito del "bianco".

E quindi, altre acquisizioni in vista?

Sì, certo. Nel settore che lei ha indicato ma anche nell'elettronica. Quel che lei afferma oggi dà credito a chi leggeva, nelle sue dimissioni da presidente di Electrolux Zanussi, una svolta nei piani della multinazionale. Non a caso nel '98 nacque la Elcetrolux Home Products con sede a Bruxelles, non a caso in quell'anno venne messa in vendita l'intera Ecc e, di fronte all'impossibilità di trovare un acquirente, si procedette alla cessione di singole aziende. Electrolux aveva tutto ciò che noi, oggi, tentiamo di rimettere insieme.

Era lei ad aver imposto quelle scelte.

Secondo me valeva la pena che gli italiani avessero mano libera nella componentistica, e questo portò Ecc ad essere il numero uno nel mondo. Proposi di scorporarla da Electrolux e di quotarla in borsa, ma le cose andarono diversamente. Rimango convinto che l'Italia meriti di conservare la leadeschip nell'elettrodomestico perchè qui ci sono le competenze, capacità e know how.

Se parliamo di articolo 18, che ne pensa?

E' stato trasformato in un Totem sul quale le controparti si sono azzuffate, una mera questione politica. E' un problema che va affrontato, così come dovremo affrontare rapidamente anche il nodo pensioni, magari in modo meno ideologico. Mi ha meravigliato la posizione di Cofferati, che si avvicina sempre di più all'ala più estremista del suo sindacato.

Il Friuli Venezia Giulia e la politica regionale, secondo lei quali strategie?

Ho cercato in passato di promuovere l'uscita dell'isolamento, l'avvio di un asse del Nord Est in grado di far sentire il proprio peso a Roma. Mi pare che dopo la decimazione di una intera classe politica questa regione sia sempre più priva di una tutela politica. Mi auguro si sappia scegliere una classe dirigente competente e che si impegni realmente in progetti di sviluppo a favore del Friuli Venezia Giulia.

Si andrà al voto la prossima primavera per rinnovare il consiglio regionale. Riccardo Illy sarà il candidato del centro-sinistra, nel centro-destra si è fatto anche il nome di qualche imprenditore, come Luigi De Puppi, ad esempio.

Illy è una persona per bene che ha fatto il suo dovere. Di De Puppi ho grande stima.

Elena Del Giudice