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Il Piccolo 19-12-2001

Il presidente della commissione Esteri ha incontrato l'ambasciatore Kraljevic

Selva: «Sui beni sono ottimista»

Il parlamentare confida in un'intesa con «gli amici croati»

TRIESTE - Continua il lavoro delle diplomazie italiana e croata per arrivare all'accordo di cooperazione tra i due Paesi. D'obbligo il basso profilo perchè gli ostacoli all'intesa vengono mossi da entrambe le parti; e d' obbligo prendere tempo per confrontarsi sul nodo centrale nei rapporti bilaterali, costituito dalla questione dei beni degli esuli. Mentre in Italia è al lavoro la commissione di giuristi ed esperti varata dalla Farnesina per valutare le «vie d'uscita» giuridiche per uscire dall'impasse, in Croazia si sta preparando il nuovo testo della legge sulla denazionalizzazione (cioè la restituzione dei beni a coloro che, a vario titolo, furono espropriati dal regime comunista) che dovrebbe approdare al Sabor (il Parlamento croato).

Sui tempi buio completo, perchè il Sabor ha chiesto alla Corte costituzionale (aveva rinviato il testo ai deputati chiedendo che fosse emendato soprattutto nella parte che escludeva i cittadini stranieri) una proroga e i supremi giudici devono pronunciarsi. La richiesta è di altri sei mesi, per cui la normativa potrebbe arrivare in Aula a primavera inoltrata.

Ma i contatti proseguono, anche a livello ufficiale: il presidente della commissione Esteri della Camera, Gustavo Selva, ha ricevuto l'ambasciatore croato a Roma, l'istriano Drago Kraljevic. «Abbiamo affrontato - dichiara Selva - le rispettive posizioni circa le ultime vicende. L'ambasciatore Kraljevic ha assicurato che il processo di revisione costituzionale che ci interessa va avanti e noi ci siamo detti lieti se si può arrivare alla conclusione della trattativa con gli amici croati». «Non siamo scesi nel merito della questioni - spiega ancora Selva - perchè si è trattato di un incontro istituzionale. Il giudizio arriverà quando avremo davanti il testo del trattato.

Però, personalmente, ritengo che sia importante l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea, dopo che quel Paese avrà accettato tutti gli aspetti della liberalizzazione e senza che ciò comporti ulteriori sofferenze per gli esuli italiani». Da buon diplomatico Kraljevic è stato più abbottonato sui contenuti del colloquio: «E' stato il primo incontro ufficiale. Ci siamo conosciuti. E sono soddisfatto per come si è svolto. Spero di avere ancora tanti altri incontri...».

Pierluigi Sabatti