Il Piccolo 14-02-2002
Ruben Colussi (Cgil): «Il percorso scelto ci dovrebbe consentire di evitare intoppi e bloccare il sequestro»
Firma attesa nel week-end
TRIESTE «A questo punto se mi nominano mi fanno un piacere, ma se cambiano idea me ne fanno due». Renzo Tondo non si nasconde dietro un dito. Mentre tutte le notizie di fonte romana lo danno praticamente certo come commissario «ad acta» per dirimere la grana della Cartiera di Tolmezzo, il presidente della giunta regionale si schermisce. «Mi dicono - osserva - che la prassi governativa è sempre quella, e in casi del genere prevede l'indicazione del presidente della Regione o, in alternativa, del prefetto o del sindaco. Per quanto mi riguarda, lo ribadisco, se nominassero un funzionario regionale mi andrebbe ancora meglio, ma questo non significa che non intendo farmi carico delle mie responsabilità». «Quello di Tondo è il nome che ci è stato fatto - annota Ruben Colussi, della segreteria regionale della Cgil - anche se in questa fase a noi interessava di più definire il percorso per giungere alla nomina del commissario ed evitare eventuali intoppi. Il percorso individuato, con la nomina fra venerdì e sabato - ha aggiunto - dovrebbe evitare il sequestro».
La «modestia» di Tondo sembra in realtà nascere da un fatto di opportunità o, meglio, di sensibilità. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, in sostanza, preferirebbe evitare di gestire una questione del genere, decisiva per lo stesso futuro della Carnia, mentre nel contempo risulta nel registro degli indagati sulla vicenda, quale ex assessore della giunta Antonione. Rimane comunque il candidato più serio.
Detto per inciso, stamane Tondo, in missione romana con l'assessore Ciani, potrà anche verificare di persona il suo indice di gradimento. Che è alto, nell'Urbe, almeno a giudicare dai risultati delle consultazioni dei sindacati, che lo hanno anticipato di 24 ore. Sembra che il nome di Tondo sia stato pronunciato dal capo di Gabinetto del ministro dell'Ambiente Matteoli. Dogni, questo il suo nome, ha anzi esibito anche il documento ministeriale di sette pagine che, nei fatti, dichiara lo stato di emergenza ambientale per la cartiera Burgo e sarà discusso (e approvato) oggi dal Consiglio dei ministri. L'unico dubbio riguarda la sua promulgazione, visto che il ministro dell'Interno Scajola, la cui firma è fondamentale, oggi sarà impegnato in Spagna. L'ufficializzazione della decisione governativa arriverà dunque nel fine settimana.
Il percorso individuato, sottolinea a ogni modo lo stesso ministro Matteoli, garantisce la ripresa dell'attività produttiva della cartiera e la conseguente tutela dell'occupazione. «Il Ministero - aggiunge il responsabile dell'Ambiente - è disponibile a intervenire parallelamente e contemporaneamente all'ordinanza nella definizione di un accordo di programma che coinvolga tutte le parti pubbliche per ridurre i consumi idrici e massimizzare il riutilizzo delle acque». Positivi anche i commenti delle segreterie nazionali di categoria. «Si tratta ora di garantire la piena applicazione dei provvedimenti in agenda - si legge in una nota - e la piena funzionalità produttiva degli impianti con la ripresa dell'attività in tempi rapidi e certi».
f.b.