Illy: subito il comitato per il referendum
L’ex sindaco vuole mobilitare una parte significativa della società civile
TRIESTE – Riccardo Illy pensa già al referendum sulla legge elettorale. Il deputato triestino, da molti indicato come il candidato alla presidenza alle prossime elezioni regionali, guarda ormai alla battaglia referendaria che rimetterà in discussione le legge elettorale appena promulgata, e pesantemente criticata dallo stesso Illy nei mesi scorsi: "Nessuno ormai ha dubbi, il percorso ora è molto semplice - dice -: si forma il comitato promotore che, entro 5 giorni, propone il referendum. Poi si comincerà con la raccolta delle firme" La battaglia per l'elezione diretta sta dunque per cominciare e, assicura Illy, avrà molti sostenitori. "Credo che nei comitati organizzatori dei referendum, ci saranno le forze politiche che nel corso del dibattito in consiglio si sono opposte a questa legge, ma anche molti esponenti della società civile. C'è un fronte compatto che sostiene il referendum e l'elezione diretta, - aggiunge Illy -: si mobiliteranno rappresentati importanti della società civile". Dei comitati però, Illy non farà parte.
"Non è un mistero come la penso su questa legge, ma far parte dei comitati non è opportuno per motivi estetici. Non posso far finta di non sapere di essere indicato come uno dei possibili candidati alla presidenza per il centro sinistra, e, vista la mia disponibilità a parlarne solo in caso di elezione diretta, vale a dire con l'abrogazione di questa legge, non credo sia opportuna una mia presenza". La candidatura Illy era stata auspicata nei giorni scorsi anche da esponenti di primo piano del centro sinistra, come Fassino e Castagnetti, ma l'interessato invita a non precipitare: "Mi fa piacere il loro apprezzamento, ma tutto questo non cambia al mia posizione, e credo che le loro parole fossero rivolte ad un'ipotesi. Ad una mia eventuale candidatura penseremo al momento opportuno, quando ci sarà una legge elettorale, e soprattutto partendo dal basso, con il sostegno dei cittadini".
Fra le forze politiche che guardano al referendum c'è anche Alleanza Nazionale, che non fa mistero di non gradire la legge uscita dal consiglio regionale: "La legge elettorale è un tema troppo importante per farci delle facili speculazioni politiche - dice Illy -. Capisco il travaglio di An, conosco il loro orientamento generale verso il bipolarismo, il maggioritario e l'elezione diretta, e la legge appena approvata va in un'altra direzione.
Mi sembra però che abbiano fatto prevalere le esigenze di breve periodo, vale a dire la difesa della coalizione in Friuli Venezia Giulia fino alla fine della legislatura, piuttosto che quelli di medio lungo periodo, che mi sembrano più importanti: realizzare un sistema elettorale che garantisca governabilità, intesa non solo in termini quantitativi ma soprattutto in termini qualitativi, alla nostra regione."
Alessandro Martegani