LA QUESTIONE DEI CONFINI ORIENTALI
L'ostilità dei Croati
La spiegazione delle dure reazioni dei Croati di ogni governo croato a qualsiasi accenno a foibe, esodo degli Italiani, annessione e "pulizia etnica" ecc... va ricercata nella filosofia che " la miglior difesa è l'attacco". Attaccano sul terreno delle colpe del fascismo italiano, che gli italiani pervicacemente tendono ad occultare, colpe che hanno provocato reazioni di segno uguale e contrario. Negano che ci sia stata pulizia etnica. Negano ostilità preconcette verso la nazionalità italiana. Rivendicano la loro lotta al fascismo, la vittoria, la giustezza degli accordi di pace con la Yugoslavija. Condannano il revanchismo italiano.
Le argomentazioni a contrasto, di parte italiana, continuano ad essere confuse, balbettanti, inadeguate ed anche reticenti. Non starò a rivangare le complicità dei comunisti nostrani.
Eppure è facile tappare la bocca ai vari Mesic. Basterebbe ricordare che :
Stiamo parlando dei comportamenti passati della Yugoslavija e non della Croazia.
La guerra di Liberazione nei vicini Balcani è stata vinta dalla Yugoslavija e non dalla Croazia.
La Croazia, alleata dei nazisti e dei fascisti era, a sua volta, uno stato fascista ed ha combattuto fino alla fine a fianco dei nazisti tedeschi. Con l'aiuto, anche, degli Sloveni della Guardia Bianca.
Anche la Croazia ha perso la guerra. E la Croazia è stata, dal 1941 al '45, formalmente una Monarchia con re italiano e praticamente una dittatura fascista guidata da un Poglavnik Ante Pavelic' messo al potere dagli italiani e controllata da una milizia di partito gli ùstascia- di inaudita ferocia e barbarie.
In seno alla Federazione Yugoslava, la Croazia si è subito distinta per la sua pregiudiziale anti-italiana- d'altronde di vecchia data. Già dai tempi del passaggio della Dalmazia dal possesso veneziano a quello austriaco (vivacemente filo-slavo) i croati si sono sfogati contro monumenti, abitazioni, lapidi che ricordassero il lungo predominio culturale latino in Dalmazia. Basti ricordare la rimozione o distruzione degli innumerevoli Leoni Marciani, iniziata nella seconda metà dell'800, continuata dagli Ustascia e conclusa dai croati di Tito (anche lui croato).
Bisognerebbe dare un'occhiata ai testi di storia croati per arrivare alla conclusione che una ondata di follia ha scosso il nazionalismo croato: pur di cancellare ogni ricordo di presenza e cultura italiana in Dalmazia ed Istria, sono arrivati a saltare a piè pari 5 secoli della loro storia. Storia gloriosa degli Schiavoni fedeli a Venezia, formidabili soldati e raffinati umanisti.
Per quanto riguarda la storia recente, nel rivendicare la loro indipendenza e secessione dalla Federazione, hanno subito chiamato in soccorso le decine di migliaia di fuorusciti fascisti Ustascia realizzando così l'inedita alleanza tra ex partigiani comunisti ed ex nazionalisti nazi-fascisti.
Tujeman è stato il nuovo Poglavnik nazi-comunista.
Il fascismo croato è stato il più duro antagonista dell'Esercito di Liberazione di Tito. Gli Ustascia hanno massacrato Serbi (comunisti e non), zingari, musulmani bosniaci e croati antifascisti. Hanno sterminato gli Ebrei croati (i pochi scampati sono stati salvati dagli italiani di Fiume). Tutto questo è stato accuratamente occultato dalla dirigenza della nuova Croazia. Sembra che gli italiani soltanto abbiano commesso crimini.
I Croati devono decidersi : vogliono rivendicare i loro diritti acquisiti con la lotta e la vittoria ottenuti dalla Federazione Yugoslava con il sangue di Serbi, Montenegrini, Bosniaci, Albanesi oppure riconoscere gli abusi e le colpe della Croazia filo nazista che si perpetua nell'attuale Croazia che è un misto di fascismo, comunismo e cattolicesimo integralista. Già, anche cattolicesimo : non dimentichiamo che gli Ustascia erano guidati anche da preti e frati che facevano Messa con la pistola nella fondina ben in vista, che hanno ucciso e perseguitato. L'unico paese che ha avuto ecclesiastici condannati per crimini di guerra.
Questo bisognerebbe ricordare al Presidente croato ed al suo regime che, al contrario di quanto fatto anche masochisticamente in Italia, i conti con il suo ambiguo passato non li ha mai fatti. A seconda delle convenienze, sono yugoslavi vincitori o poveri croati tartassati.
Claudio Clemente
Trieste 18/02/2007
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