Il Piccolo 09-05-2002
Grandi manovre in vista delle elezioni regionali 2003, con uno scenario trasversale in continua evoluzione e qualche possibile colpo di scena
Ma il sindaco di Udine sembra piuttosto voler tirare allo scoperto la Lega in chiave anti-Cdl
TRIESTE - E se l'«amico» Cecotti decidesse di fare lo sgambetto a Riccardo Illy sulla via delle elezioni regionali 2003? Il «pensiero stupendo» anima da un po' di tempo il dibattito politico in Friuli Venezia Giulia. Intorbidendo, e non poco, delle acque già tutt'altro che limpide. È nato proprio dal caso, si deve essere chiesto qualcuno, quel discorso al Parlamento del Friuli con il quale, davanti al Presidente della Repubblica Ciampi, il sindaco di Udine ha voluto ergersi a paladino dell'autonomismo federalista? E le ripetute prese di distanza di Cecotti non solo dalla casa «matrigna» della Lega ma da tutte le scelte più grevi della Casa delle libertà, dove vanno a parare? Risposta retorica: in un improvviso prurito di ritorno verso quella poltrona già occupata da Cecotti quando la Lega Nord era una grande accentratrice di consensi. Cosa, peraltro, smentita da subito.
«Non ho nessuna nostalgia per la carica di presidente della giunta regionale - afferma Cecotti - perché sotto il profilo della qualità della vita è meglio, ma molto meglio fare il sindaco... È capitato però che, in qualità di presidente dell'Assemblea delle autonomie abbia dovuto giocare un ruolo ben preciso in risposta a una certa levata di scudi di altri politici che si erano espressi proprio contro le autonomie locali, le competenze, il decentramenmto e quant'altro. Ovvio che in un periodo già chiaramente preelettorale questa mia sortita sia stata letta in una certa maniera...».
E il diretto interessato cosa ne pensa? Illy, che gode già dell'imprimatur virtuale del Centrosinistra nella corsa alla Regione per il 2003, conferma ancora la sua massima stima nei confronti di Cecotti. Pronto anche a farsi da parte se la ventilata discesa in campo dovesse materializzarsi. «L'ho detto da sempre - annota Illy - che se Cecotti dovesse proporsi io farei un passo indietro, non vedrei la necessità di candidarmi. Dovendo aggiungere qualcosa, comunque, una sua scelta in tal senso mi sembra almeno improbabile».
Da dove nasce, allora, la fuga in avanti del sindaco di Udine? Con ogni probabilità dalla necessità di chiamare allo scoperto anche i suoi fratelli-coltelli della Lega Nord. Per capire, in primis, se sono in grado o semplicemente hanno la voglia di entrare in rotta di collisione con gli alleati della Casa della libertà su certe scelte mal digerite; oppure, in caso di risposta negativa, vagliare le condizioni che potrebbero portare a una sua ricandidatura a sindaco di Udine, magari appoggiandosi a una lista civica appoggiata dal Centrosinistra.
Fantapolitica? Sentite Cecotti: «Aspetto le mosse, cercando di capire come si comporteranno i due schieramenti e, soprattutto, chi saprà operare le scelte più accattivanti per attrarre i consensi di quelli che stanno "in mezzo" e, storicamente, ha sempre fatto volgere i risultati a favore dell'uno o dell'altro».
f.b.