Il Piccolo 15-04-2002
Lo ha annunciato il ministro Castelli all'onorevole Maran, che replica: non bastano
TRIESTE - Il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, ha finalmente rotto il silenzio, fornendo numeri e risposte all'onorevole Alessandro Maran (Ds-Ulivo), che più di due mesi fa lo aveva interpellato sulla «situazione di grave e cronica carenza di organici degli agenti di Polizia penitenziaria», facendo specifico riferimento «ai livelli di estrema emergenza raggiunti all'interno delle carceri del Friuli Venezia Giulia».
Ma la sua risposta resta vaga, fumosa e a tratti incompleta. Lasciando palesemente deluso il deputato isontino: «In pratica - ha commentato Maran -, il ministro ha confermato la gravità della situazione, evitando di chiarire i termini della programmazione futura e glissando su punti decisivi per la soluzione di problemi, quali la carenza degli organici e il sovraffollamento delle strutture penitenziarie». Sono 39, secondo le indicazioni contenute nella risposta scritta del ministro, gli agenti di Polizia penitenziaria destinati agli istituti del Friuli Venezia Giulia dopo la conclusione dei corsi 147º, 148º, 149º effettivi e 68º ausiliari: 3 a Pordenone, 17 a Tolmezzo, 11 a Trieste, 8 a Udine. Ma a fronte di tali incrementi, gli istituti friulani hanno subito un decremento di sei unità, a seguito di trasferimenti disposti in applicazione della legge 104/92. «Nessuna garanzia è stata data per quel che riguarda il futuro - ha aggiunto Maran -, né in merito al sovraffollamento delle strutture, dove pare viga un regime islamico e nelle quali non si tiene conto della composizione dei detenuti, tra i quali non mancano tossicodipendenti e clandestini».
«La carenza di personale - aveva ricordato Maran nella sua interrogazione - è causa di continui e gravi episodi, il più eclatante dei quali ha riguardato l'evasione di cinque detenuti dalla Casa circondariale di Udine. Il personale è sottoposto da troppi anni a turni stressanti, con pochi riposi a disposizione, e soprattutto a lavorare all'interno di strutture fatiscenti, con una popolazione detenuta sempre in aumento e in un ambiente gelido, malsano e ad alto rischio».
A questo proposito, il ministro Castelli ha elencato i finanziamenti e i progetti previsti per ciascuna delle case circondariali della nostra regione. «A Udine è stata indetta una gara d'appalto per la ristrutturazione dell'istituto e l'adeguamento al nuovo regolamento (I lotto), per un importo di 7 miliardi 072 milioni 326 mila lire. A breve si procederà ad appaltare tali lavori. Nel programma triennale 2002-2004 di edilizia penitenziaria figura inserita, nel 2004, la ristrutturazione dell'istituto per un importo di 10 miliardi di lire. Quanto a Gorizia, si sta procedendo alla ristrutturazione della terza sezione detentiva. A Pordenone è prevista la costruzione di un nuovo istituto: nel decreto stilato dal Comitato paritetico nel 2001, figurano stanziati 25 miliardi di lire per il 2002 e altri 25 per il 2003». Nessun intervento su Tolmezzo, dotato di un carcere di recente costruzione, mentre diversi gli stanziamenti per il completamento e la ristrutturazione della casa circondariale di Trieste: 8 miliardi 750 milioni di lire nel '91, un miliardo 100 milioni nel '96, 540 milioni nel '97 e 6 miliardi nel 2001. «Chissà - ha chiosato Maran - se, una volta completate, tali strutture saranno sufficienti a rispondere alle esigenze di questa regione».
Luana de Francisco