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Il Messaggero Veneto 28-12-2001

Il radicale Leonarduzzi interviene sul suicidio del detenuto

«In carcere troppe restrizioni»

Il suicidio in carcere a Tolmezzo di un detenuto jugoslavo ha suscitato la protesta dei radicali che non hanno mancato di far sentire la loro voce. «Il grave episodio avvenuto nel carcere di Tolmezzo con il suicidio dell'uomo originario della ex-Jugoslavia - scrive in una nota Gianfranco Leonarduzzi del Comitato nazionale dei radicali italiani -, pone l'accento ancora una volta sull'allarmante stato d'illegalità del sistema carcerario italiano e sull'urgente necessità di riformare il sistema giudiziario in Italia».

«Durante la recente visita al carcere del capoluogo carnico - afferma Gianfranco Leonarduzzi - i radicali hanno raccolto le testimonianze dei detenuti che, per la maggior parte dei casi, lamentavano una condizione carceraria fin troppo restrittiva, con un programma quotidiano concentrato solo in alcune ore, con decine di istanze che rimangono senza risposta e intasano gli uffici. La soluzione proposta dai radicali - sostiene ancora Leonarduzzi - e accolta dai detenuti attraverso la sottoscrizione delle proposte di legge, tende principalmente a introdurre una riforma della giustizia che avrebe positive ripercussioni anche all'interno dell'ambiente carcerario come ad esempio la riduzione dei tempi della carcerazione in attesa di giudizio, la sburocratizzazione delle procedure per la concessione della liberazione anticipata per buona condotta, l'abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale».

«Un primo passo - conclude Leonarduzzi - ma importante per evitare che l'Italia continui a detenere il triste primato di detenuti che si tolgono la vita all'interno di un carcere». Il suicidio avvenuto pochi giorni prima di Natale ha reso molto più triste, nella casa circondariale del capoluogo carnico, la festività del Natale.