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Il Messaggero Veneto 02-01-2002

Tondo e la candidatura del 2003: a me l'ultima parola

Il presidente: deciderò quando e se accettare.

L'agenda di gennaio: devolution, legge elettorale e paritetica

TRIESTE - Candidato dal coordinatore regionale forzista Ettore Romoli, rilanciato dal coordinatore nazionale azzurro Roberto Antonione, ma con l' avvertenza di attendere la conclusione della legislatura, il presidente della giunta del Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo, nella prima dichiarazione del nuovo anno è tornato sull'ipotesi di una sua candidatura per la corsa elettorale del 2003, per precisare che non decideranno soltanto i partiti. «Valuterò a tempo debito se accettare la proposta - ha tenuto a precisare -. Spetterà anche a me decidere se guidare la Casa delle libertà». Tondo ha così ribadito quanto già affermato al Messaggero Veneto, cioè che la sua candidatura dipenderà anche dal giudizio che l'elettorato darà di quest'ultimo anno di legislatura. «Finora - ha spiegato Tondo - rifarei tutte le scelte che ho maturato, anche per Autovie venete».

L'agenda del presidente. Ma i temi politici della nuova annata sono già alle porte: «Il presidente ha in agenda la devolution agli enti locali, la legge elettorale e il confronto Stato-Regione sulla dismissione delle strade dell' Anas», ha anticipato lo speaker del presidente, Alessandro Colautti. «Già nei prossimi giorni si discuterà in termini operativi dell'attuazione della devolution. Certo, è una trasformazione che non si compie in un anno, ma nelle prossime settimane bisognerà disegnare lo scenario entro il quale delegare i poteri a Province e Comuni. Si tratta di un impegno che è del presidente della giunta, ma è anche del consiglio regionale».

La devolution. Devolution, legge elettorale, si diceva, e confronto con lo Stato. «Seguiremo con attenzione la ripresa dei lavori della commissione paritetica, presieduta dall'onorevole Ferruccio Saro, perché si tratta di discutere dei beni dismessi da trasferire in regione, il che apre una nuova stagione di negoziazione con il governo». Infine, in linea con le dichiarazioni programmatiche rilasciate da Tondo al momento della sua nomina, la giunta concreterà il processo di internazionalizzazione del Friuli-Venezia Giulia dopo le recenti intese raggiunte con l'Austria.

Quanto alla proposta del presidente dell'Anci Del Frè, di anticipare la devoluzione di competenze ai Comuni capoluogo, Colautti ha confermato l' interesse del presidente Tondo, «ma è necessario prima definire le materie da delegare, disporre di uno schema teorico che consenta di scongiurare il rischio di disfunzioni e di intoppi. È infatti impensabile realizzare una devoluzione a due velocità per cui si trasferirebbero competenze parziali lasciando "pezzi" di materie in capo alla Regione e consegnando altre parti ai Comuni che fossero capaci di accogliere le responsabilità. Si creerebbe infatti il rischio di generare più centri di spesa e disfunzioni».

«Entro giugno, con l'apporto dell'Assemblea delle autonomie - conferma Colautti -, la giunta completerà la ricognizione delle materie che potranno essere decentrate. Ma già entro febbraio saranno definite le materie». La riforma elettorale. «Premesso che sarà il consiglio regionale a determinarla, nel rispetto delle sue prerogative, è chiaro che anche la giunta eserciterà le sue funzioni. Il primo appuntamento è per il 15 gennaio, quando tornerà a riunirsi la commissione Zoppolato. Con l' indicazione del presidente la maggioranza ha mostrato di avere ormai un'idea chiara di riforma. Si spera che in aula possa essere trovata una soluzione bipartisan».

La commissione paritetica. Infine, il confronto Stato-Regione: «La prima grande partita - sottolinea Colautti - sarà il trasferimento dei beni demaniali alla Regione, soprattutto le strade che l'Anas dismette. Si renderà necessario un piano straordinario di manutenzione. E dovrà essere costituita una società - che potrebbe essere la stessa Autovie - che dovrà gestire tutto il patrimonio stradale. Anche in questo caso il nodo sarà sciolto a cominciare da queste settimane».