Se in Italia ci fosse rispetto della legalità e delle istituzioni, nessun risultato elettorale sarebbe fonte di timore. Ma in Italia, si sa, l'elemento unificante tra gli opposti schieramenti è il sospetto reciproco, fondato o meno che sia. In questi giorni, a parte la boutade dei brogli e la doverosa verifica dei voti contestati, tiene banco il tema se l'esiguità dello scarto elettorale debba costituire, per i vincenti, una remora a governare soli.

La risposta negativa che per lo più si ascolta è che una grande coalizione sarebbe un inganno perchè le due parti hanno entrambe chiesto agli elettori un mandato per governare da sole, anzi proprio per "salvare" l'Italia dall'avversario. Ma, a ben riflettere, la logica profonda sottointesa a quest'avance inciucista è che se si governa insieme quando lo scarto è piccolo allora, evidentemente, si è autorizzati a governare da soli quanto più lo scarto diventa ampio.

E' un'idea da rigettare in quanto intimamente fascista. Nelle vere democrazie le maggioranze ( che peraltro non sono mai plebiscitarie ) hanno forse il diritto d'ignorare e calpestare le minoranze? La proposta di grande coalizione è coerente all'atteggiamento padronale tenuto nella scorsa legislatura verso l'opposizione ( vedasi il rigetto sistematico degli emendamenti della sinistra nella riforma costituzionale ).

Se ci fosse stato bisogno di un'altra ragione per l'alternanza alla Casa delle Libertà ( direi la disintossicazione ) la si trova nell'esile maggioranza dell'Unione al Senato e nel problema di governabilità che ne consegue. Come ha potuto il centrodestra, con la petulante richiesta delle verifiche, augurarsi il rovesciamento dell'esito elettorale che avrebbe potuto coinvolgere solo la Camera dato che la composizione del Senato era comunque definitiva?

Quella che oggi è una debole maggioranza dell'Unione sarebbe un muro invalicabile in quanto minoranza. Solo nel caso di Camere divise, pertanto, l'ipotesi della "grande coalizione" potrebbe avere il senso d'evitare la paralisi istituzionale. La "mela avvelenata" servita dalla legge elettorale al Senato ha danneggiato il Paese. Che legge elettorale è una legge che non garantisce la governabilità? La sua modifica è un'autentica emergenza legale, nell'interesse di tutti.

La nuova legge deve garantire la governabilità ed un confronto politico autentico che sono concetti da tenere distinti. Una qualunque legge proporzionale con il premio di maggioranza può assicurare la governabilità. ( come alla Camera ). Ma questa legge è la peggiore mai avuta senza la possibilità di esprimere preferenze. La selezione dei candidati è totalmente oscura e nelle mani dei partiti, il confronto politico è monopolizzato dalla televisione e dagli slogan.

Il sistema maggioritario ( meglio se uninominale secco, chi perde è fuori senza sconti) fondato sulla selezione dei candidati e dei programmi con le primarie è l'unico modo per garantire un confronto politico trasparente sui temi concreti. In ogni collegio i candidati incontrerebbero di persona i cittadini i quali avrebbero l'occasione per interrogarli direttamente anche sui temi etici sui quali i nostri politici amano trincerarsi dietro " il voto di coscienza", per avere le mani libere.

Penso che il primo obiettivo da realizzare per la Rosa nel Pugno sia quello di assumere subito tutte le iniziative, anche a livello locale, per una nuova legge elettorale: non si può escludere che questa legislatura sia più breve dell'ultima. Troppo urgenti sono le priorità: previdenza a capitalizzazione e con età libera di pensionamento; "rinascimento" fiscale; infrastrutture; liberalizzazioni; libertà civili; partito democratico ( e popolare dall'altra parte ); informazione libera.

Sono temi radicali e rosapugnanti che coinvolgono tutti i cittadini. Per questo motivo presumo che interessino ( e molto ) il partito dei cittadini. Il presidente Illy vuole impegnarsi su questo e noi con lui?