Appello contro il rinnovo delle sovvenzioni per l'acquisto di benzina e gasolio a prezzo ridotto


Appello contro il rinnovo delle sovvenzioni per l'acquisto di benzina e gasolio a prezzo ridotto e per la conversione delle stesse sovvenzioni in incentivi per l'acquisto di carburanti più puliti, per la realizzazione di impianti per la distribuzione di tali carburanti e per altre iniziative volte al miglioramento della mobilità urbana e della qualità dell'aria.


  • Considerato che la differenza di prezzo tra la benzina o il gasolio in Italia e in Slovenia si aggira intorno al 20%, differenza che si può comunemente riscontrare in qualsiasi tipo di prodotto tra due negozi anche vicini e che non giustifica dunque il ricorso a speciali provvedimenti per limitare il i viaggi oltre confine;
  • Considerato che la "benzina agevolata" non livella i prezzi ma porta il prezzo della benzina italiana a livelli addirittura considerevolmente inferiori a quella slovena (circa il 15% in meno), in modo tale da configurarsi come un vero e proprio sconsiderato "incentivo al consumo";
  • Considerato che la situazione ambientale è destinata a peggiorare in assenza di urgenti provvedimenti che facciano cambiare l'attuale situazione, in particolare quella che riguarda l'uso sempre più massiccio mezzi che utilizzano carburanti derivati dal petrolio per il trasporto di merci e persone;
  • Considerato che la situazione per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico ed il traffico nella città di Trieste è particolarmente grave;
  • Considerato che il protocollo di Kyoto, sottoscritto anche dall'Italia, richiede l'adozione di provvedimenti radicali per la riduzione dell'emissione di gas responsabili dell'effetto serra, ed impone esplicitamente l'eliminazione di tutte le forme di sovvenzione per l'acquisto di benzina o gasolio, che quindi si configurano come una violazione del protocollo stesso;
  • Considerato che l'ultimo provvedimento di "proroga" ottenuto dalle autorità locali per la benzina agevolata contiene condizioni addirittura peggiori dei provvedimenti precedenti dal punto di vista ambientale, garantendo una quantità esagerata di benzina agevolata (300 litri da consumarsi entro il 28 febbraio), circa il doppio rispetto l'analogo periodo dell'anno scorso;
  • Considerato l'enorme costo che i contribuenti sopportano per garantire queste sovvenzioni (un volantino della Associazione Gestori Impianti Stradali di Carburanti di Trieste parla di 50 milioni di euro annui per la sola Trieste) e considerato, come confronto, che il progetto delle prime due linee ferroviarie urbane di Trieste richiede per la sua realizzazione, prevista entro il 2008, solo 3 milioni di euro;
  • Considerato l'ulteriore costo burocratico per la gestione del sistema delle tessere che grava sia sulla pubblica amministrazione (esiste addirittura una apposita "Azienda Speciale Trieste Benzina Agevolata"), sia sui gestori delle pompe di benzina, sia sui cittadini che vogliano usufruire dell'agevolazione;
  • CHIEDIAMO:

  • Che vengano rispettate le direttive europee che impongono la fine delle agevolazioni per l'acquisto di benzina o gasolio;
  • Che vengano concessi i fondi annuali finora destinati alla benzina agevolata per il finanziamento di un progetto globale e coerente di trasformazione della mobilità urbana ed extraurbana che si ponga all'avanguardia rispetto alle trasformazioni in atto, similmente a quanto stanno facendo altre zone d'Europa (come ad esempio la Provincia di Bolzano) e che abbia come obiettivo la riduzione dell'inquinamento atmosferico e il miglioramento della situazione del traffico e preveda sia la promozione dell'utilizzo di mezzi individuali meno inquinanti (anche attraverso agevolazioni economiche per la sostituzione o l'adattamento dei veicoli e per i rifornimenti) che lo sviluppo di una rete di mezzi pubblici non inquinanti (come ad esempio ferrovie urbane e suburbane, tram, filobus e autobus elettrici, ibridi e a metano) con l'obiettivo essenziale che risultino per l'utente più economici, più comodi, più pratici e più veloci dei mezzi individuali (grazie anche all'integrazione il più possibile completa dei vari sistemi di trasporto e all'informazione capillare e continua riguardo orari, percorsi, tempi di attesa e di percorrenza), nonché l'attuazione di tutti quei provvedimenti necessari per rendere più facili gli spostamenti a piedi o in bicicletta (come ad esempio la realizzazione di aree pedonali e di assi ciclopedonali);
  • Che vengano individuate le attività che subirebbero un rilevante danno a causa della fine improvvisa delle agevolazioni e vengano loro concesse delle sovvenzioni destinate, per quanto riguarda le attività di autotrasporto, all'acquisto di mezzi che utilizzino le ultime tecnologie, come veicoli a metano, ibridi, elettrici, e per quanto riguarda le attività di distribuzione di energia, all'ampliamento dell'offerta energetica degli impianti, che comprenda la distribuzione di tutte le forme di energia ecologicamente più sostenibili rispetto a benzina e gasolio come metano, GPL, biocarburanti, e la predisposizione per la distribuzione di idrogeno, nonché al loro coinvolgimento anche economico nella gestione del nuovo sistema di distribuzione dell'energia non necessariamente legato alle pompe di combustibile (che può comprendere ad esempio, come nella città di Milano, colonnine per il rifornimento di energia elettrica).
  • Marco Basset

    Trieste 11/01/2007