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Il Piccolo 10-06-2002

FIUME - Consultazione elettorale ieri per il rinnovo dei consigli delle singole Comunità e dell'assemblea dell'Unione italiana

Minoranza: bassa affluenza al voto

Inascoltati nei grandi centri gli appelli a recarsi massicciamente alle urne

FIUME - La Comunità nazionale italiana ha scelto i suoi rappresentanti nelle assemblee di 47 sodalizi di Croazia e Slovenia e nel «parlamentino» dell'Unione italiana. Ma l'affluenza alle urne è stata inferiore rispetto alla precedente tornata elettorale. Ieri i connazionali hanno espresso le loro preferenze per la quarta volta negli ultimi dodici anni, da quando la vecchia Uiif (Unione degli italiani dell'Istria e di Fiume) è diventata appunto Unione italiana. Le operazioni di voto che si sono svolte senza particolari intoppi, in un clima, definito dai responsabili delle operazioni, sereno e rilassato. A partire dalle ore 8 (i seggi sono rimasti aperti fino alle 20) gli italiani si sono recati nelle sedi comunitarie per esercitare il diritto elettorale. Però, come accennato, nonostante gli appelli a votare massicciamente l'afflusso non è stato esaltante. Va anche detto che quattro anni fa si votava in due giornate e non in una sola come quest'anno. In fila (poche peraltro) o in ordine sparso, i connazionali d'Istria, Quarnero, Dalmazia e Slavonia si sono presentati disciplinatamente nei seggi, qualcuno chiacchierando del più e del meno, altri commentando la clamorosa affermazione della Croazia sull'Italia ai Mondiali nippocoreani, vittoria che non tutti i connazionali ­ anzi ­ hanno digerito.

E l'affluenza alle urne? A Fiume, alle ore 15, i votanti erano 855, ossia il 13 per cento degli aventi diritto. A Pola, il dato si riferisce alle ore 16, a votare erano stati 1050 connazionali su 4800. Per quanto attiene a Rovigno ­ e parliamo sempre del dato che riguarda le 16 ­ 560 persone hanno votato su 560, a Umago 760 su 2172, a Buie 480 su 1073, a Capodistria 26 per cento. I votanti ad Abbazia sono stati invece 150 (su 408), a Laurana 82 su 197, a Lussinpiccolo 210 su 440. Un encomio ai connazionali di Cherso che, alle 16, avevano centrato la percentuale dell'80 per cento, con 160 votanti su 200. Bravi anche gli zaratini, con 90 elettori presentatisi, sempre alle 16, su 230 aventi diritto.

Ma vediamo quali sono state le percentuali, alle 20, ora di chiusura dei seggi: a Fiume ha votato il 20 per cento degli aventi diritto, che sono circa 6000, a Pola il 25, a Umago il 46,5, a Buie il 50,5, a Capodistria il 33,4 per cento (296). I picchi di partecipazione più alti, oltre a quelli di Cherso e Zara, sono segnalati a Castelvenere con il 77 per cento, cioè ben 220 elettori, quasi tutta la Comunità, e a Dignano con il 60 per cento, cioè 442 elettori. Insomma le Comunità più piccole sono quelle che hanno risposto con maggiore disciplina all'appello al voto.

Come detto in apertura, tutti i presidenti delle commissioni elettorali che abbiamo interpellato hanno sottolineato che le elezioni si sono tenute in un'atmosfera rilassata, un clima che avrà certamente giovato nella scelta dei connazionali che nei prossimi quattro anni rappresenteranno la nostra massima organizzazione minoritaria, l'Unione italiana, e i citati 47 sodalizi. Non si sono verificati nemmeno particolari intoppi, incomprensioni o incidenti. Tutto è filato via liscio, con i risultati che per le varie Comunità si sapranno già oggi o nei prossimi giorni, mentre quelli relativi all'assemblea dell'Unione italiana (74 seggi) potrebbero essere ufficializzati giovedì prossimo.

Andrea Marsanich