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Il Piccolo 27-03-2002

Il Consiglio ha licenziato con due sole astensioni il provvedimento che semplifica la normativa di settore

Via libera alla riforma dell'artigianato

TRIESTE - Il testo unico che disciplina organicamente l'artigianato raccogliendo molte norme sparse e abrogandone una trentina è stato approvato ieri dal Consiglio regionale con voto pressoché unanime (astenuti solo il verde Puiatti e il comunista italiano Fontanelli). Si tratta di una riforma ­ ha sottolineato il relatore di maggioranza Giovanni Vio (Fi-Ccd) ­ ispirata a tre principi: delegificazione (e in effetti spariscono numerose disposizioni ritenute superflue), semplificazione (ed ecco la soppressione dell'Esa e di strutture ritenute non indispensabili) e sussidiarietà (per cui varie funzioni vengono trasferite a enti locali, pubblici e privatistici).

Una legge che viene così incontro alle esigenze di oltre 30 mila imprese (15 mila in provincia di Udine, 7800 in quella di Pordenone, 4400 in quella di Trieste e 2900 in quella di Gorizia). Ma dall'opposizione Lodovico Sonego (Ds) sottolinea piuttosto come il testo unico recepisca le riforme già approvate nella precedente legislatura dalle giunte di Centrosinistra e le innovazioni del Codice civile introdotte dai governi nazionali dell'Ulivo: «Peccato che ora il Centrodestra ci abbia messo di suo l'abolizione dell'Esa, controbilanciata da una commissione senza funzioni reali». A loro volta i leghisti Ennio Vanin e Maurizio Fran inneggiano alla conclusione di «un lavoro lungo e minuzioso che agli artigiani del Friuli Venezia Giulia offre ora uno strumento efficace, che facilita gli adempimenti burocratici, agevola gli accessi al mercato dei capitali, introduce varie agevolazioni fiscali e promuove l'utilizzo di Internet».

Ancora a nome della maggioranza, il finiano Franco Baritussio rileva come «in un mondo in cui l'economia, la tecnologia, l'informatica, le tempistiche e i rapporti fra i diversi settori produttivi si sono radicalmente trasformati», il nuovo testo di legge rechi «fondamentali innovazioni». Esse sono, secondo Baritussio, «la possibilità per l'impresa artigiana di costituirsi in Srl pluripersonale, con nuove opportunità di accesso al credito; la creazione nel settore di un sistema a rete; e l'istituzione di nuove figure professionali, sì da trasformare l'artigianato in autentico volano di sviluppo per altri settori quali il turismo e la cultura».

Se Sonego (Ds), pur votando a favore, ha lamentato che il Centrodestra «ha perso un'occasione per mantenere il Friuli Venezia Giulia all'avanguardia in materia di artigianato», il verde Puiatti si è astenuto dicendo di «una pessima legge, che impone perfino la chiusura domenicale a chi vorrebbe lavorare anche nei giorni festivi»; e neanche Fontanelli (Pdci) ha votato a favore, perplesso sulla soppressione dell'Esa e sul ruolo dei Congafi.

g.p.