ARTICOLO dal quotidiano gratuito "In Città" 13-10-2003
'Le emozioni elementari di Christina che balla da sola'
Christina Sponza ha 32 anni e "balla da sola" alle elezioni del 26 ottobre del Collegio 2. Non del tutto sola, essendo appoggiata dai Riformatori Presidenzialisti (un programma nel nome del gruppo, punto di riferimento, quantomeno per Christina, la radicale Emma Bonino), ma sicuramente sola quanto può esserlo una persona che non può contare su altro se non sul suo essere "alternativa". Nata a Gorizia, residente a Monfalcone, d´origine Istriana, laureata in architettura, ma occupata nel settore assicurativo (per un´allergia endemica agli Ordini) Christina non solo non è sposata, ma al matrimonio contrappone un contratto di coppia. Anche con lei parliamo di cuore...
Prima grande gioia?
Non ce n´è una prima, ci sono grandi gioie diverse legate alle varie età della vita. Al momento mi viene in mente la prima esperienza di solidarietà e condivisione tra ragazzi. Frequentavo lo scientifico a Monfalcone, in disegno ero molto brava. La professoressa annuncia dall´oggi al domani il compito in classe e chi non è rimasto a casa si rifiuta di farlo. Io avrei tranquillamente affrontarlo, però mi sono schierata con gli altri e ho finito per diventare il capro espiatorio, con note e persino voto di condotta. Ma per me era una gioia confrontarmi a fianco degli altri con un´autorità costituita messa in discussione.
La gioia dunque ti nasce dalla presa di coscienza di sé, e il dolore?
Il dolore, di solito, è legato ad un´emotività impossibile da controllare. Colgo l´occasione per lanciare un appello ad una persona con cui non posso più entrare in contatto: so che sta male, sappia che ci sono. Saperla sofferente è un grande dolore. Ma grandi dolori sono anche tutte quelle cose che accadono, sin da bambini, e che non tengono conto delle differenze tra le persone, situazioni che di fondo rappresentano un sottrarsi alle decisioni. Un insegnante che castiga tutta la classe o un genitore che fa lo stesso coi figli è una persona che ti fa male perché non si fa carico delle sue responsabilità, punisce meno il colpevole e ingiustamente l´innocente. E questo fa male.
Il primo amore?
Il mio primo amore è stato un amore saffico, risale alle elementari. La mia migliore amica. Mi ha segnato molto, perché assieme si cresce e sono tante svolte che rimangono impresse. Quel primo amore mi ha insegnato a rispettare le persone in quanto tali, fuori dai ghetti in cui spesso le s´ingabbia, a responsabilizzarmi, perchè solo attraverso la presa di coscienza e l´assunzione di responsabilità individuali una persona può ritenersi soddisfatta di sè. E lei, Christina, che balla da sola, soddisfatta lo è.
Francesca Longo