Il Messaggero Veneto 27-04-2002
ARTA TERME
I radicali sembrano in difficoltà nella raccolta firme
Quattro, forse cinque le liste in lizza per l'elezione del sindaco ad Arta Terme. Disfatta la coalizzazione di centro destra, che fa riferimento alla Casa delle Libertà, per il momento pare sicuro solo lo schieramento di centro sinistra. Uno schieramento compattato sotto il segno dell'Ulivo, che unisce socialisti, Ds, Margherita con un'apertura a sinistra verso Rifondazione Comunista. Candidato sindaco Gianni Talotti, direttore dei Boschi Carnici. Con lui ci saranno l'attuale vicesindaco Daniela Peresson, Daniele Cescut e Roberto Somma.
Sul campo avverso la Lega Nord ha deciso di non presentarsi, indicando ai suoi elettori di votare scheda bianca. Il Ccd non rinuncia a correre da solo, proponendo ancora Graziano De Rivo, che dovrebbe avere come sostenitori Paolo Urban, Filiberto Cossetti, Enrico Sandri, Mirco Rossi, Luciano Lozer. Forza Italia punta invece su Gianni Somma, ma circolano ancora voci di ammiccamenti a Giobatta Gardel, sindaco uscente. Un'incognita rimane quello che deciderà Giacomino Rupil, di Alleanza nazionale, che ha più volte cercato convergenze anche trasversali, sedendo ai tavoli con tutti i partiti in campo, dai Ds sino a proporre il senatore del Carroccio Francesco Moro, che ha rifiutato energicamente, sebbene i rapporti fra Rupil e la Lega Nord non siano da tempo dei più idilliaci, anzi.
Le riunioni dell'altra sera avrebbero potuto compattare An verso un candidato in comune con i partiti di governo, ma a quanto pare ci potrebbe essere una nuova lista di centro destra. Emblematica la situazione dei radicali, che hanno annunciato la volontà di partecipare alla competizione elettorale con una lista con a capo Stefano Barazzutti, che però non ha ancora raggiunto il quorum necessario di firme per poterla presentare ufficialmente.
G.G.