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Il Messaggero Veneto 27-03-2002

Saro: la legge sulle aree di confine sarà rifatta

Il presidente della Paritetica: il Parlamento ha concesso la delega  al governo Berlusconi

di PAOLO DECLEVA

UDINE - La nuova legge sulle aree di confine, che terrà conto dei grandi mutamenti avvenuti negli ultimi dieci anni ad Est e farà tesoro ovviamente dell'esperienza maturata, ha ottenuto una corsia preferenziale da parte del parlamento, che ha concesso una delega ad hoc al governo.  Lo ha annunciato, ieri mattina, nel salone del Parlamento del castello, durante un incontro con una delegazione croata, l'onorevole friulano Ferruccio Saro, presidente della commissione paritetica Stato-Regioni.

«Studiata come strumento per favorire le iniziative del Nord-Est italiano verso i Paesi dell'Est europeo, Jugoslavia e Ungheria in primis - ha detto Saro - la legge, nonostante vari ostacoli e veti europei (che hanno bloccato sul nascere la nascita del centro off-shore di Trieste) ha dato nel complesso dei buoni risultati. E questo benchè nel frattempo - come noto - la Jugoslavia si sia disgregata e gli Stati da essa nati siano stati scossi da guerre, instabilità politica ed economica».  Tra gli strumenti nati dalla vecchia legge ci sono, in particolare, Finest ed Informest, in cui al Friuli Venezia Giulia sono associati Veneto e Trentino Alto Adige.

La nuova legge, che - si assicura - godrà di fondi adeguati, punterà in primo luogo sul potenziamento di queste due finanziarie. «In particolare - riferisce Saro - si conta di elevare dal 25 al 40% la percentuale di intervento di Finest nel capitale delle società dei Paesi dell'Est, trasformandola quindi di fatto in una merchant bank. Inoltre si punta a farne un soggetto partecipativo per la costituzione di fondi chiusi assieme alle banche dell'Est. Un altro fronte sul quale operare è il potenziamento delle garanzie sugli investimenti ad Est tramite la Sace».  La nuova legge avrà la stessa valenza nei confronti di tutti i Paesi dell'Est, ma sarà ovviamente di più facile applicazione pratica nei confronti della Slovenia, ormai vicina all'entrata in Europa, che della Croazia, che da poco è stata tolta dall'elenco dei Paesi a rischio.

«Ma la Croazia è un partner importante per la nostra regione, sicchè - sottolinea Saro - nei suoi confronti saranno attivate altre iniziative. La più importante ed imminente sarà la firma, il 15 aprile a Roma, da parte della Sace di un convenzione che assicurerà il credito all'estero anche in Croazia. Poi ci saranno vari interventi tramite Interreg 3 (che ha a disposizione 101 milioni di euro), la legge sui Balcani (che interessa in particolare la Slavonia) e quella sulla collaborazione internazionale».  «La nuova legge sulle aree di confine invece - ribadisce e conclude Saro - continuerà a sostenere l'internazionalizzazione delle nostre imprese, per metterle soprattutto in grado di partecipare ai processi di privatizzazione e alla nascita di nuove società (specie nei settori del turismo e del legname). Per altri importanti aspetti dello sviluppo verso Est, come ad esempio il Corridoio 5, ci saranno altri provvedimenti».