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Il Messaggero Veneto 17-11-2001

Bazoli: allargare a Est, ma con piú cautela

Al presidente di Intesa Bci conferita la laurea honoris causa in conservazione dei beni culturali


UDINE - Laurea ad honorem della facolta di lettere di Udine al presidente di Banca Intesa Bci e della Fondazione Cini, professor Giovanni Bazoli, da ieri anche dottore in conservazione dei beni culturali. La cerimonia, in sala Ajace, si è aperta con gli interventi del rettore Furio Honsell e del preside Ernesto Berti, che hanno sottolineato l'impegno di Bazoli nel promuovere importanti iniziative nel settore della conservazione e della valorizzazione del patrimonio artistico italiano, con la volontà di coniugare la tutela dei beni e dei valori culturali con le sottili tecniche del mondo della finanza.

«Tale riconoscimento - ha detto il rettore - è in sintonia con uno degli obbiettivi della facoltà: rispondere alle nuove esigenze del complesso mondo che cambia, pur nel rispetto e nella salvaguardia delle tradizioni e dei beni culturali». Nella laudatio, la professoressa Caterina Furlan si è soffermata sulle concrete iniziative sostenute e promosse dal professor Bazoli, che hanno in parte supplito ai ritardi dello Stato o alle concrete difficoltà economiche delle istituzioni non statali, come a esempio il programma "Restituzioni": oltre duecento opere sottoposte a restauro ed esposte a Palazzo Montanari a Vicenza, prima di essere restituite agli enti pubblici ed ecclesiastici.

Il grande interesse del professor Bazoli verso il mondo dell'Europa orientale, oltre che nell'arte si esprime anche nelle strategie economico-finanziarie di Intesa Bci per quanto concerne l'allargamento a Est dell'Ue, processo che il presidente ritiene inevitabile, ma da perseguire con una maggiore cautela, in termini di investimenti e presenza del gruppo Intesa nell'area. Bazoli, nel suo intervento, ha ringraziato i suoi collaboratori che, con costanza di metodo hanno permesso di contribuire alla salvaguardia di un patrimonio artistico che rappresenta un continuum con la tradizione e i valori culturali del passato.

Si è augurato una sinergia tra enti pubblici e privati al fine di valorizzare ulteriormente "il museo Italia", troppo spesso lasciato a una scandalosa incuria e a proposito di questo ha accennato alla finanziaria 2001 che prevede di affidare ai privati la gestione dei musei, evidenziando però l'opportunità di interventi di tutela fini a se stessi e non per un eventuale ritorno di immagine. Bazoli ha anche sottolineato l'importanza che gli investimenti culturali non debbano seguire la logica della ricerca esasperata del profitto che regna nel mondo degli istituti di credito: le varie iniziative di tutela devono rappresentare un dovere cui nessuno può sottrarsi, per difendere un patrimonio culturale che il mondo ci invidia. Infine, un accenno alla trimestrale negativa del gruppo Intesa-Bci.

L'andamento non felice è dovuto - ha spiegato - è un effetto della tragedia dell'11 settembre: il gruppo Intesa-Bci infatti ricomprende l'attività che era stata della commerciale, un'azienda che all'estero aveva realtà molto impegnative e una posizione di leadership.

Greta Peresani