Un caro saluto a tutti i partecipanti a questa importante convention.

Mi rincresce molto non poter essere presente, causa un impegno all'estero, tuttavia mi preme sottolineare con queste poche righe la mia piena e convinta adesione ad una iniziativa volta a consentire alle cittadine e ai cittadini della nostra regione di scegliere con chiarezza chi è chiamato a governarli, sulla base dei programmi e della credibilità delle persone.

La battaglia che la mia organizzazione, la UIL, e io personalmente abbiamo condotto a favore di un sistema maggioritario è di lunga data, dal cambiamento epocale introdotto dal referendum nazionale dei primi anni '90, fino a quello dei mesi scorsi nella nostra regione, che ha consentito, grazie alla mobilitazione di tutti noi, di abrogare una legge elettorale sbagliata e conservatrice.

Facciamo appello oggi a tutte le forze e le persone che nei mesi scorsi hanno sostenuto quell'iniziativa affinchè siano coerenti e si impegnino, nei programmi elettorali e nell'azione quotidiana, a favore di una nuova riforma elettorale regionale, che porti a compimento i principi che stavano alla base del referendum regionale.

Un sistema elettorale compiutamente maggioritario garantisce un rapporto più diretto e trasparente tra elettore ed eletto e al contempo assicura la stabilità degli esecutivi, coniugando il principio della rappresentatività con quello della governabilità.

Esso inoltre introduce elementi di moralità nel sistema politico, obbligando i candidati a confrontarsi nel proprio collegio con gli elettori per assicurarsi i loro voti e il sostegno finanziario alla loro campagna.

Un sistema maggioritario compiuto deve prevedere a mio avviso anche l'elezione diretta del capo dell'esecutivo, almeno al livello dei Comuni, delle Province e delle Regioni (per il Governo nazionale la questione è invece più complessa e delicata). In questo modo si assicura a chi governa una reale possibilità di esercitare la propria funzione, in un rapporto onesto e trasparente con l'elettorato.

Questo maggiore potere assegnato all'esecutivo va però riequilibrato con forti poteri di indirizzo e controllo da assegnare alle assemblee elettive, in particolare alle forze di opposizione, attraverso precisi meccanismi regolamentari e di legge, oggi decisamente insufficienti.

Per ottenere tutti questi risultati, il Friuli Venezia Giulia ha bisogno di una propria legge elettorale, che adatti la norma transitoria nazionale oggi in vigore alla complessità del nostro territorio e della società della regione, completando il percorso verso il maggioritario.

Realizzare una legge elettorale regionale significherà anche valorizzare la specialità regionale, oggi purtroppo depotenziata da un uso spesso sbagliato e deviante.

Dobbiamo sentirci tutti impegnati per questi obiettivi. Buon lavoro a tutti.

Luca Visentini Segretario Generale UIL Friuli Venezia Giulia