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Il Messaggero Veneto 05-12-2001

Valduga: la Regione deve intervenire

Il presidente udinese: le piccole imprese si dimostrano più flessibili

TRIESTE - Niente allarmismi, l'industria friulana continua a tenere, «ma è compito del sistema politico intervenire in questo breve periodo in cui le imprese riusciranno a mantenersi ancora competitivi, per promuovere quelle linee di politica industriale che possano garantire, se realizzate, la continuità dell'attuale fase di sviluppo economico. E che devono preoccuparsi in primis della crescita dimensionale delle imprese e delle condizioni di contorno, come infrastrutture ed efficienza della pubblica amministrazione» Sono queste le richieste che il presidente dell' Assindustria friulana , ing.Adalberto Valduga rivolge ancora una volta alla regione come accompagnamento dei dati raccolti dall'indagine di palazzo Torriani sulla congiuntura del periodo dall'inizio dell'anno fino al terzo trimestre. Se nel quadro generale non mancano elementi di criticità dovuti al persistente rallentamento, fa notare Valduga, uno dei segnali a esempio è rappresentato dal ricorso alle casse integrazioni, che gli addetti ai lavori, definiscono pesanti, l'industria tiene.

Resta la consapevolezza della tenuta di fronte alla reazione complessiva del tessuto produttivo friulano, impegnato a fronteggiare l'inversione del ciclo dell'andamento dell'economia. Ci riusciremo, afferma il presidente Valduga, sia utilizzando gli ammortizzatori interni legati alla flessibilità dell'organizzazione del lavoro sia impegnandoci in nuovi programmi di investimento su prodotti e mercati. Per questo il presidente della Confindustria friulana, rilancia il suo messaggio alla politica regionale, invitando tutti a riflettere sul fatto che la tenuta non è un risultato stabile e scontato, ma va conquistata con un impegno continuo.

L'ingegner Valduga ritiene a tal proposito che, per superare l'impasse momentanea, sarà determinante la crescita dell'innovazione e una migliore organizzazione e gestione dei processi aziendali. Ritornando ad esaminare l'indagine effettuata dalla sua direzione, il presidente Valduga, ci tiene subito a precisare che il calo degli ordinativi non è certamente classificabile come allarmante. Dalla nostra indagine, è il commento dell'imprenditore, si deduce che la quota delle imprese che registrano un calo consistente degli ordinativi è relativamente elevata, sono complessivamente tre su dieci, nel manifatturiero, si arriva a quattro su dieci, con una stazionarietà che riguarda la maggioranza delle aziende. Questo fenomeno involutivo, fa notare il presidente Valduga, sinora risulta assorbito senza traumatismi, grazie ai fattori di flessibilità ed elasticità presenti nella organizzazione del lavoro nelle aziende dei nostri associati.

Il ricorso alla cassa integrazione, rimarca l'ing. Valduga, è infatti rimasto piuttosto limitato, anche se non si può negare che quando è necessario ricorrervi, lo si fa in termini pesanti. Come è pure meritevole di essere sottolineato il dato emerso dall'indagine che la cassa integrazione è uno strumento che viene maggiormente utilizzato dalle imprese di dimensione più elevata. Il presidente di Confindustria invita inoltre a considerare come sia un elemento positivo per misurare la salute del comparto la propensione agli investimenti che continua ad essere consistente, e questo anche in prospettiva.

"E' un segnale di fiducia per il futuro, conclude Valduga, perchè indica la continuità del dinamismo imprenditoriale friulano.

M.R.B.