Il Piccolo 06-01-2002
Tra gli invitati al vertice sindaci e presidenti provinciali anche di Gorizia e Pordenone e il solo assessore al bilancio, il leghista Pietro Arduini
Esclusa la Provincia di Trieste dal summit di domani, dal quale prende le distanze anche la giunta Tondo
Il confronto tecnico ha preso lo spunto dalle dichiarazioni di Vito Gamberale, di Autostrade, e mira a progettare il futuro delle infrastrutture sul territorio
TRIESTE - Solo una dimenticanza o la volontà di progettare la rinascita delle infrastrutture in Friuli Venezia Giulia senza l'apporto del comune di Trieste? A poche ore da quella che, domani pomeriggio a Udine, dovrebbe essere la prima riunione del Gruppo di lavoro permanente sulle infrastrutture regionali (le defezioni, però, si stanno moltiplicando, Regione in testa ndr), è questo l'interrogativo che sorge, almeno a leggere l'elenco degli inviti partiti dal comune di Udine e dal sindaco Sergio Cecotti, promotore dell'iniziativa.
Al vertice istituzionale, che dovrà concretamente istituire il gruppo di lavoro incaricato di progettare il futuro delle infrastrutture della Regione (roba da parecchi milioni di euro) sono,infatti, stati invitati i presidenti delle tre Province del Friuli, Marzio Strassoldo (Udine), Elio De Anna (Pordenone), Giorgio Brandolin (Gorizia), i sindaci di Gorizia e Pordenone, Gaetano Valenti e Sergio Bolzonello,il presidente della Camera di Commercio udinese, Enrico Bertossi, nonché il presidente della Regione, Renzo Tondo, e l'assessore regionale al bilancio e alla programmazione, Pietro Arduini.
L'ipotesi Gamberale, insomma, è piaciuta eccome all'amministrazione comunale udinese. Appena un mese fa era infatti toccato all'amministratore delegato di Società Autostrade,Vito Gamberale, nel corso del convegno organizzato dall'Aicree e voluto fortemente dal comune di Udine, lanciare la proposta della creazione del gruppo di lavoro permanente per la progettazione delle infrastrutture nella Regione. Obiettivo, naturalmente, quello di non perdere la coincidenza con i treni del corridoio 5 (Barcellona-Kiev), ma anche del corridoio n.8 (Brindisi-Durazzo-Salonicco). Anzi,proprio per l'amministratore delegato di Autostrade (che avrebbe già indicato un suo rappresentante nel costituendo gruppo di lavoro), la carta qualificante che il Friuli Venezia Giulia dovrebbe giocare in futuro sarebbe proprio quella della valorizzazione del corridoio Adriatico, capace di potenziare gli approdi dell'Adriatico quali Porto Marghera, Capodistria e soprattutto Trieste.
Era tornato in primo piano, dunque, e prepotentemente, il ruolo futuro di cerniera d'Europa attribuito al Friuli Venezia Giulia. "La vostra regione - aveva detto,Vito Gamberale a Udine - dovrà essere avamposto dell'Italia nei rapporti con i nuovi mercati dell'Est Europa. E'una scommessa che questa Regione deve vincere non solo per se stessa, ma per l'intero Paese,perché se miglioreranno i trasporti nel Friuli Venezia Giulia vorrà dire che miglioreranno le relazioni con gli altri paesi candidati ad entrare nell'Unione Europea."
Ed ecco entrare in scena i corridoi 5 e 8, e le grandi prospettive di sviluppo,ad esempio,del porto di Trieste con il suo ruolo di raccordo tra i due assi viari paneuropei."Il concretizzarsi dell'ipotesi sud della grande arteria sul tracciato Barcellona - Trieste-Kiev - aveva detto ancora Gamberale - e il suo collegamento con quello n.8 Bari-Durazzo-Salonicco è fondamentale per il nostro Paese e soprattutto per il Friuli Venezia Giulia, che fungerebbe così da vero e proprio baricentro di tutti questi traffici.Pensiamo al grande margine di sviluppo che ha il valico di Villa Opicina,già oggi una delle porte più trafficate verso l'est, ed anche il porto di Trieste." Per realizzare questo,però,occorrono infrastrutture ed ecco la proposta dell'istituzione del gruppo di lavoro permanente.
Tutto chiaro? Non tanto, se nella Santa Alleanza che si sta formando per ridurre il gap di infrastrutture in Regione, manca a sorpresa, (viste anche le premesse dell'uomo di Autostrade) Trieste. "Se a Udine si comincerà a discutere il futuro delle infrastrutture della nostra area - ha detto l'assessore all'urbanistica del comune di Trieste, Maurizio Bradaschia, commentando l'esclusione di Trieste dal summit nel capoluogo friulano - il mancato coinvolgimento della nostra amministrazione comunale sarebbe molto grave." E allora,prima gaffe del 2002 o prove tecniche di EuroFriuli?
Antonio Simeoli