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Il Messaggero Veneto 17-01-2002

Tv, il politico più visto è Tondo

TRIESTE - (L.S.) Il presidente della giunta regionale Renzo Tondo è il politico più gettonato dalle edizioni del Tg 3 regionale di novembre e dicembre. Le 135 citazioni che lo riguardano surclassano le 34 dell'assessore all'Industria Sergio Dressi e le 31 del sottosegretario agli Esteri e coordinatore nazionale forzista Roberto Antonione.

Fuori podio, l'onorevole Riccardo Illy (20), e l'assessore alla Sanità Valter Santarossa (17). Seguono poi vari gruppi, sino ai politici mai citati in due mesi (tra gli altri Giovanni Collino, Manlio Collavini, Vanni Lenna, Daniele Franz, Danilo Moretti, Edouard Ballaman e Willer Bordon). I dati emergono da una rilevazione effettuata per il Corecom del Friuli-Venezia Giulia dall'Agenzia giornalistica "Opinione" di Trento.

Tra i partiti il più nominato è Forza Italia (48 citazioni), seguita da Lega (34), Ds (31), An (26), Cpr (18), Ccd (15), Margherita (11), Rc (10). Tondo è anche il politico che ha fatto registrare il maggior numero di interviste: dodici per 9 minuti e 46 secondi, seguito ancora da Dressi e dal suo collega Paolo Ciani (7 interviste).

Più indietro Antonione, l'assessore alle Finanze Pietro Arduini, il capogruppo diessino Alessandro Tesini (4). Per quanto concerne la ripartizione territoriale delle notizie, divise in "cronaca" e "amministrazione", nel primo settore è in testa Udine, con 810 presenze. Segue Trieste con 673, Pordenone con 381, Gorizia con 275. I comuni più rappresentati sono Trieste (651), Udine (427), Pordenone (226), Gorizia (166), Tarvisio (33), Monfalcone (32), Palmanova (29). Nell'amministrazione la prima provincia è Trieste (122 riferimenti), vengono poi Udine (55), Pordenone (28), Gorizia (12).

Un'interpellanza è stata presentata sull'argomento dal capogruppo di An in consiglio regionale Adriano Ritossa. Rilevando l'«evidente discrasia tra i passaggi televisivi e le aree territoriali», chiede «quali iniziative si intendano intraprendere, d'intesa con la Rai locale, per rispettare almeno in minima parte, i dettami della par condicio», vista una situazione che va «a detrimento della provincia di Gorizia che nella fattispecie risulta essere a tutt'oggi il fanalino di coda sotto ogni aspetto».