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Il Piccolo 14-12-2001

L'amministratore delegato, Roberto Renon, alla presentazione delle prime due locomotive che opereranno fra i due confini

Trenitalia punta alle ferrovie slovene

«Vogliamo essere partner strategico di Lubiana in vista delle privatizzazioni»

LUBIANA - Tra poco più di un anno le Ferrovie slovene (Sz) si avvieranno alla privatizzazione e Trenitalia con le divisioni Cargo e Passeggeri, vuole essere il partner strategico di Lubiana, con tanto di partecipazioni nella nuova società. E ieri per far capire quanto l'Italia voglia essere in prima fila, accanto agli sloveni per «cogliere le opportunità del mercato dell' Est» l'amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Renon, ha sfidato il gelo e lo ha ribadito al collega sloveno, l'amministratore delegato di Sz, Igor Zajec, in stazione a Lubiana, sotto le pensiline imbiancate di neve. Ad accoglierli anche la banda dei ferrovieri in un'atmosfera cristallizzata dal freddo, ma festosa e storica.

E' la prima volta infatti che nella capitale slovena giunge un locomotore italiano guidato da macchinisti italiani. E' arrivato a «braccetto» di un vettore sloveno che, per uno scambio di ruoli, ha guidato il convoglio speciale da Trieste fino al confine a Villa Opicina. Una prima europea per queste locomotive «interoperabili», con personale di entrambi i Paesi che possono scambiarsi e lavorare indistintamente, sia in Italia che in Slovenia. E'il primo accordo che viene siglato con un paese non ancora nella Ue e Trenitalia ha voluto stringerlo con la Slovenia a testimonianza dell'interesse strategico che rivestono le ferrovie di oltreconfine.

Dopo la cerimonia sono proseguiti i lavori tra le delegazioni, presenti anche i responsabili della Divisione Cargo italiana Giancarlo Laguzzi e slovena, Srecko Zerjav, e al termine è stato siglato un «accordo di asse». Si parte per ora (da febbraio) con lo scambio di locomotori «interoperabili, è stato pure firmato un accordo per un centro di qualità e controllo del traffico a Villa Opicina, ma è soltanto il prologo per collaborazioni sempre più strette.

«Trenitalia per noi è un partner strategico ha confermato Igor Zajec - soltanto assieme potremo aggredire il mercato dell'Est Europa e reggere la concorrenza. Dobbiamo crescere insieme, trovare insieme le soluzioni. Ora, non domani». Un messaggio forte quello dell'amministratore delegato di Sz che durante il viaggio da Trieste a Lubiana ha insistito sull'importanza dello sviluppo dei traffici e ferroviari sulla linea che insiste sul Corridoio 5. Tesi e linee condivise da Renon che, sull'ipotesi di partecipazione italiana alla privatizzazione slovena, ha ribadito: «Se siamo qui a Lubiana è per raggiungere assieme un obiettivo strategico nel decollo del trasporto su rotaia. Oggi firmiamo i primi accordi, ma è soltanto l' inizio. Vogliamo sederci al tavolo e discutere. Sulle partecipazioni, comunque, non dipende solo da noi».

E' da tempo che lo staff della Cargo di Trenitalia sta lavorando per raggiungere questi obiettivi. L'Italia per cogliere le opportunità del mercato dell'Europa centro orientale deve trovare un alleato, la Slovenia è un paese strategico, un trampolino di lancio naturale. Ma bisogna far presto. La Germania sta già lavorando con il corridoio a Nord delle Alpi ed è pronta a sbarcare usando come cavallo di Troia la vicina Austria. La Slovenia però, gelosa delle sue tradizioni non gradisce «acquisizioni», guarda con maggior favore le partecipazioni e c'è Trenitalia, alleato naturale, pronta come partner strategico.

Un'offerta concreta che Renon ha fatto venendo a Lubiana portandosi dietro un «carico» di clienti, spedizionieri, ditte, che faranno transitare merci (per ora quattro convogli da 800 tonnellate ciascuno) sui treni «interoperabili». Invitati al battesimo del nuovo servizio, nella saletta Eurostar a Trieste, tutte le istituzioni. Presenti la Provincia, con il vicepresidente Greco e il sindaco Dipiazza che più volte ha insistito sull'importanza di accrescere i traffici con la vicina Slovenia. Unico assente «pesante» (c'era solo un dirigente), la Regione, il soggetto più interessato a sviluppare traffici ma soprattutto le infrastrutture che dovrebbero mettere in rete il Friuli-Venezia Giulia.

Giulio Garau