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Il Piccolo 18-11-2001

PISINO
Domani l'Assemblea regionale voterà le modifiche concordate con il governo allo Statuto istriano: scontata l'approvazione

Bilinguismo sì, però «incompleto»

Nel testo non sono previste le denominazioni in italiano di alcune città

PISINO - Statuto istriano: domani l'Assemblea regionale sarà chiamata a votare le modifiche ai tredici articoli della discordia, concordate di recente con il Ministero croato della Giustizia. Dopo il sì del Consiglio regionale, che peraltro viene dato per scontato, il governo del premier Racan ritirerà la richiesta di verifica della legalità del documento, inoltrata nel maggio scorso ai giudici della Corte Costituzionale. In base al compromesso tra la Regione e Zagabria, le disposizioni inerenti al bilinguismo verranno ritoccate in modo da prevedere la parità tra croato e italiano in tutte le istituzioni regionali, quindi bilinguismo amministrativo e non geografico.

L'«affaire» Statuto può quindi già considerarsi archiviato?

Non del tutto. La Commissione assembleare per i diritti della Comunità nazionale italiana e gli altri gruppi etnici ha dato il suo beneplacito alle modifiche statutarie ma allo stesso tempo ha espresso rammarico per l'assenza nell'articolo 2 della dicitura italiana di città e comuni quali Pola, Dignano, Fasana, Parenzo, Valle, Montona, Visinada, Orsera e altri.

L'ostacolo è rappresentato dalla legge croata sui territori delle autonomie locali, che per le citate località prevede unicamente il nome in lingua croata. La denominazione bilingue vale solo per Rovigno e le municipalità del Buiese, ovvero quelle dell'ex zona B. Risulta dunque che la normativa sui territori non è stata ancora adeguata alla legge sulle lingue delle minoranze, che contempla appunto la dicitura in croato ed italiano per quei comuni che abbiano definito il nome bilingue nei propri Statuti. La Commissione per i diritti del Gruppo nazionale italiano ha incaricato pertanto la Regione e le municipalità interessate a promuovere l'iter parlamentare di modifica della legge sui territori. Anche l'Unione italiana, il massimo organismo rappresentativo dei connazionali di Croazia e Slovenia, si appella ai vertici istriani affinchè sollecitino il cambiamento della normativa in questione.

Da noi interpellato, il presidente della Giunta esecutiva dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul, ha espresso soddisfazione per il raggiungimento del compromesso sul bilinguismo. «Ora bisogna modificare la legge sui territori, anche se la procedura non è delle più semplici», ha spiegato. «Va inoltre applicato l'aricolo 3 del trattato italo-croato sui diritti delle comunità nazionali - ha aggiunto - che prevede l'estensione dei diritti in vigore nell'ex zona B a tutto il territorio d'insediamento del Gruppo nazionale italiano». Oltre al nuovo testo dello Statuto, l'Assemblea regionale dovrebbe approvare domani l'avvio dell'iter per la modifica della legge sotto accusa.

Italo Banco