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Il Piccolo 23-10-2001

Sondaggio tra mille cittadini, soltanto pochi i contrari

«Slovenia in Europa?» 58% i sì, 20% indecisi

LUBIANA - Sì o no all'ingresso della Slovenia nell'Unione europea? Se il referendum si facesse domenica prossima, il 57,8 per cento dei cittadini sloveni risponderebbe: sì, vogliamo entrare nell'Unione. È il risultato di un sondaggio effettuato dal Centro per i sondaggi dell'opinione pubblica e le comunicazioni di massa di Lubiana su un campione di oltre mille cittadini sloveni in rappresentanza di tutte le categorie della popolazione e tutte le regioni del paese.

La Slovenia, questa la conclusione degli autori del sondaggio annuale, si conferma pertanto un Paese con un atteggiamento europeista stabile. Vediamo i numeri più in dettaglio. Nella percentuale dei favorevoli, 24 per cento sono quelli convinti, mentre il 33,8 per cento ha risposto che «probabilmente» risponderebbero di sì al quesito referendario. I contrari all'ingresso della Slovenia nell'Unione europea sono complessivamente 23,3 per cento, mentre gli indecisi sono il 18,9 per cento.

Ma sono sempre le stesse categorie della popolazione che dicono sì al futuro europeo del Paese? Secondo i ricercatori, non è così. Da che cosa dipende l'atteggiamento più o meno europeista degli interpellati? I fattori sono più di uno: favorevoli all'Unione europea sono solitamente i meglio informati, quelli politicamente più schierati, coloro che sono soddisfatti di come vanno le cose in casa, i cittadini con un grado di istruzione superiore. I ricercatori rilevano una curiosità legata all'età: il grosso dei sostenitori all'integrazione europea della Slovenia sono pensionati, mentre gran parte dei contrari sono i più giovani. È un fenomeno spiegabile con un generale atteggiamento di sospetto delle generazioni più giovani nei confronti degli organi dello Stato.

In quanto agli argomenti pro e contro l'Europa, gli europeisti sono più convincenti. Per un unico settore gli sloveni sono invece convinti che con l'ingresso nell'Unione le cose andranno peggio: l'agricoltura. L'integrazione europea, sono convinti gli interpellati, dovrebbe invece riflettersi positivamente sulla sicurezza, sullo sviluppo della democrazia e persino sulla sovranità nazionale e la salvaguardia della lingua e della cultura slovene.

Secondo il ministro per le questioni Igor Bavcar, che è intervenuto alla presentazione dei risultati del sondaggio, questi dati dimostrano che gli sloveni sono una nazione pragmatica, che alla fine deciderà di entrare o meno nell'Unione europea in base a una valutazione ben ponderata dei benefici e dei costi dell'integrazione. In questo contesto, secondo gli autori del sondaggio, sarà determinante quello che succederà, in Slovenia e in Europa, negli ultimi dodici mesi prima del referendum.