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Il Piccolo 14-03-2002

Il presidente degli industriali del Veneto, escluso dalla cena di Miramare, solleva varie perplessità sulla neonata «lobby» interregionale di imprenditori

Rossi Luciani: «Nesis è un inutile doppione»

«Per promuovere il Nordest c'è già una fondazione ad hoc. E politicamente sono tutt'altro che trasversali»

Intanto c'è un «giallo» su chi guiderà il neonato sodalizio: dovrebbe essere Giulio Malgara della «Chiari & Forti», ma da Silea arriva solo imbarazzo

TRIESTE - Nesis? Un'inutile replica di una Fondazione già esistente; oppure un sodalizio che tenta indebitamente di sovrapporsi, forse di sostituirsi, alle associazioni di rappresentanza degli industriali del Triveneto. Nonostante gli sforzi mediatici compiuti dai protagonisti dell'ormai celeberrima cena di Miramare (interviste in tv e sui giornali, precisazioni, smentite, dicharazioni e così via), la nascita di Nesis rimane tuttora preda delle polemiche e dei misteri. Nesis, che starebbe per «Nordest sistema», è stata definita «lobby buona» dal presidente del Veneto, Giancarlo Galan, e «associazione di liberi cittadini» dal sottosegretario agli Esteri e coordinatore nazionale di Forza Italia, Roberto Antonione. Si propone come Fondazione con lo scopo di promuovere l'imprenditorialità del Nordest, e di farlo contare di più a livello nazionale e internazionale.

Fatto sta che, dopo le bordate sparate dai partiti di maggioranza risutati esclusi dal convivio, come ad esempio An e Lega Nord, il giovanissimo sodalizio ora incassa un giudizio tutt'altro che lusinghiero anche dal presidente dell'Assindustria del Veneto, Luigi Rossi Luciani, il quale non risultava tra i commensali invitati (al pari dei presidenti degli industriali di Trieste e Gorizia) né alla «progenitrice» tavolata di Buttrio né a quella più recente del bianco maniero asburgico in riva all'Adriatico. Perplessità Rossi Luciani ne aveva già espresse a iosa nelle settimane passate e poi nelle ore immediatamente seguenti al summit di venerdì scorso, consumato alla presenza di Silvio Berlusconi; adesso, a mente fredda, le ribadisce: «Non credo che il gruppo che si è raccolto attorno alla sigla Nesis sia politicamente trasversale - dichiara Rossi Luciani, contraddicendo le affermazioni rilasciate dal collega presidente della Confindustria del Friuli Venezia Giulia, Andrea Pittini -, dato che tra i partecipanti non mi risulta fossero presenti rappresentanti di altre forze politiche (oltre a quelli di Forza Italia, ndr). Ho la sensazione che si tratti di un insieme di persone che stanno cercando di fare squadra per progettare qualcosa.

Ma non mi è chiaro che cosa sia questo "qualcosa"». Il presidente degli industriali veneti avverte attorno a Nesis una sospetta «mancanza di chiarezza: non vedo la netta distinzione, che invece ci dovrebbe essere, tra il ruolo istituzionale e quello politico, fra l' adesione di imprenditori a titolo individuale e la rappresentanza associativa».

Rossi Luciani precisa di avere maturato un'opinione solo di secondo livello, commentando quanto riportato dagli organi d'informazione; però confida di non avere ancora capito «quali siano gli obiettivi di Nesis, cosa si candidi a fare. Forse tenta di scavalcare le associazioni di categoria e di rivolgersi direttamente agli imprenditori. E se così fosse, ciò non ci piacerebbe: ne risentirebbe il ruolo delle varie Assoindustriali, che invece rappresentano la gran parte dell'imprenditoria locale. Se invece lo scopo è diverso e si è discusso innanzitutto di grandi opere e di progettazione del futuro, beh, allora è il caso di ricordare che per questi scopi esiste già la Fondazione Nordest, di cui sono soci fondatori le Federazioni industriali di tutto il Triveneto». In pratica, in questo caso Nesis rischierebbe di essere un doppione di qualcosa che c'è già».

E forse è anche a causa dell'onda lunga delle polemiche che ha lambito la neonata Fondazione che si stenta a trovare conferme su una notizia filtrata nei giorni scorsi sulla stampa regionale: il presidente designato di Nesis sarebbe Giulio Malgara, capo dell'azienda di comunicazione commerciale e marketing «Chiari & Forti». Dal quartier generale di Silea, in provincia di Treviso, rispondono cadendo dalle nuvole. Parlare di persona con Malgara risulta impossibile, mentre una sua portavoce si ritrova decisamente in imbarazzo alla richiesta di smentire o confermare l'indiscrezione. L' impressione è che sia in piedi a tal proposito almeno una trattativa non ancora giunta a buon fine e che quindi si preferisca giocare a carte coperte. D'altra parte, quello di Malgara è già il secondo nome in tre mesi dato per sicuro come guida di Nesis: prima era toccato al diplomatico friulano Giandomenico Picco, di cui ora non si parla più.

Alberto Bollis